City Hunter: recensione del film Netflix tratto dalla celebre serie manga

Preparatevi per un'avventura nel segno dell'azione ed euforia scapestrata.

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Dal suo lancio nel 1985, la serie manga di successo City Hunter di Tsukasa Hojo è stata adattata in diversi media in tutto il mondo. Ora, le gesta del detective playboy Ryo Saeba vengono reimmaginate in un nuovo film live action targato Netflix con protagonista Ryohei Suzuki, progetto in cui i fan della serie manga troveranno molti elementi familiari. Dalla caratterizzazione dei personaggi alle iconiche ambientazioni di Tokyo, ci sentiamo di affermare che il film cattura l’essenza unica di City Hunter e rende un sentito omaggio all’opera di Tsukasa Hojo.

Oltre a una serie anime di lunga durata, che ha raccolto un proprio seguito internazionale, le imprese dell’iconico detective playboy Ryo Saeba hanno fornito l’ispirazione per diversi lungometraggi d’animazione, una serie drammatica coreana del 2011, un lungometraggio francese in live-action e l’omonimo film del 1993 con Jackie Chan, diretto da Wong Jing (forse la versione più famosa). L’ultimo a buttarsi nella mischia, come dicevamo, è proprio Netflix, che ha prodotto un nuovo adattamento in live-action di City Hunter, sulle origini della collaborazione tra Ryo e Kaori (Misato Morita) dopo il tragico destino del suo precedente collega, Hideyuki (Masanobu Ando) e che, al tempo stesso, fa salpare i personaggi per una nuova avventura.

City Hunter, una detective story folle al punto giusto

Dopo aver ricevuto un messaggio criptico, i detective Ryo e Hideyuki vengono assunti con il compito di localizzare Kurumi, nota cosplayer online. Tuttavia, la situazione si complica quando scoprono che Kurumi è stata infettata da un pericoloso siero che la trasforma in una forza incontrollabile. Durante uno scontro, Hideyuki perde la vita ma, prima di morire, chiede a Ryo di prendersi cura della sorella adottiva, Kaori. Determinati a scoprire la verità e a vendicare la morte di Hideyuki, Ryo e Kaori decidono di unire le forze: le loro indagini riveleranno un oscuro complotto dalle conseguenze devastanti.

Sin dal suo debutto nel 1985, il manga City Hunter di Tsukasa Hojo ha affascinato i fan di tutto il mondo con le sue intriganti storie caratterizzate da un mix di azione, mistero e romanticismo. Come dicevamo, questa rielaborazione della trama originaria della serie offre una maggiore profondità ai suoi personaggi, non limitandosi alla storyline della protezione di Kaori dalla mafia. City Hunter trae linfa dalla sua stessa assurdità: si tratta di un ibrido folle di generi, che passa dall’assurdo al serio e poi al satirico in un batter d’occhio e che potrebbe convincere gli appassionati del manga originale ricalcando il successo del recente adattamento di One Piece.

City Hunter Ryohei Suzuki
Ryohei Suzuki e Misato Morita in City Hunter. Courtesy of Netflix © 2024 Netflix, Inc.

Un’esplosione di azione, colori ed emozioni

Gli appassionati del genere rimarranno senza dubbio conquistati dalle coreografie dei combattimenti orchestrate dal regista Takashi Tanimoto: ogni scontro è carico di tensione controbilanciata da momenti di comicità slapstick che aggiungono leggerezza all’atmosfera, senza diminuirne l’energia. Con l’aggiunta di elementi sovrumani, l’azione in City Hunter va oltre le semplici sequenze di combattimento e commedia. Nonostante non sia eccessivamente violento, infatti, il film non esita a mostrare l’intensità delle sequenze di lotta o i danni causati dalle esplosioni delle piccole bombe nei confronti dei cattivi. Dagli inseguimenti frenetici agli intensi scontri corpo a corpo, il film offre continui momenti di pura adrenalina, che mirano a lasciare lo spettatore con il fiato sospeso.

Oltre alla sua visione molto accurata, City Hunter presenta anche una storia profondamente toccante. Laddove Saeba guida l’azione del film, potremmo definire Makimura il cuore pulsante della narrazione: non solo il suo personaggio porta il meglio di Saeba alla luce, ma non è nemmeno relegata a un ruolo secondario e finalizzato solo a sostenerlo. Al contrario, mette in luce la complessa dinamica di un fratello desideroso di prendersi cura della propria famiglia, ma impossibilitato a farlo.

Con il fratello coinvolto in azioni criminali, la protagonista si porta dietro un senso di colpa per non essere riuscita a salvarlo. Questa vulnerabilità permea l’intero film, accompagnando l’avvicinamento di Saeba e Makimura. Tuttavia, anziché proteggere Makimura ulteriormente, Saeba la coinvolge direttamente nelle vicende, scelta che contribuisce notevolmente a concedere a Makimura la possibilità di diventare parte attiva della sua storia personale.

City Hunter Netflix
Ryohei Suzuki in City Hunter. Courtesy of Netflix © 2024 Netflix, Inc.

Un adattamento che soddisfa gli appassionati di lunga data

Sebbene City Hunter affondi le sue radici negli anni ’80, il film riesce ad approcciarsi a tematiche contemporaneee in modo pertinente e riflessivo. Ad esempio, il personaggio di Ryo Saeba, dal comportamento sessista e lascivo, potrebbe non essere ben accolto dal pubblico contemporaneo che non è familiare con la fonte originale: è un prodotto del suo tempo e, fortunatamente, il regista Yuichi Sato rende evidente il dissenso nei confronti del suo comportamento da parte di coloro che lo circondano. Ryohei Suzuki incarna perfettamente questo detective con il gusto per le feste e le belle donne, prendendsi volutamente gioco dei lati più criticabili del personaggio e rendendolo assolutamente  credibile nelle scene d’azione. Tanto disinvolto quanto letale, questo Ryo in carne e ossa non ha nulla da invidiare alla sua versione cartacea!

Oltre alla caratterizzazione dei personaggi, i fan di lunga data ritroveranno tutti gli elementi fondamentali dell’universo di Ryo Saeba. Per la prima volta, una grande produzione si immerge nel cuore del suo quartiere d’azione, Shinjuku. Dalle bacheche agli hostess bar e ai locali notturni, l’ambientazione ha un vero scopo nella trama e questa produzione non fa che confermarlo. Sarà un vero piacere per gli appassionati constatare che questo adattamento di City Hunter si diverte con il suo eroe tanto quanto il manga si è divertito a mostrare le sue doti.

Sommario

Con il suo mix di scenografie accurate, momenti comici e di azione estatica, il live action di City Hunter targato Netflix è un adattamento che vi divertirà.
Agnese Albertini
Agnese Albertini
Nata nel 1999, Agnese Albertini è redattrice e critica cinematografica per i siti CinemaSerieTv.it, ScreenWorld.it e Cinefilos.it. Nel 2022 ha conseguito la laurea triennale in Lingue e Letterature straniere presso l'Università di Bologna e, parallelamente, ha iniziato il suo percorso nell'ambito del giornalismo web, dedicandosi sia alla stesura di articoli di vario tipo e news che alla creazione di contenuti per i social e ad interviste in lingua inglese. Collaboratrice del canale youtube Antonio Cianci Il RaccattaFilm, con cui conduce varie rubriche e live streaming, è ospite ricorrente della rubrica Settima Arte di RTL 102.5 News.

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