Everybody Knows: recensione del film con Penelope Cruz

Everybody Knows

Titolo scelto per aprire la settantunesima edizione del Festival di Cannes 2018, Everybody Knows è un’incursione del regista premio Oscar Asghar Farhadi (Una separazione) nelle ambientazioni spagnole, che si fregia della partecipazione, nei ruoli principali, di Penelope Cruz, Javier Bardem e Ricardo Darìn.

 

Il film Everybody Knows racconta di una riunione di famiglia, in occasione di un matrimonio. La gioia travolgente della festa viene però rovinata da un evento tragico, che riporterà a galla molti segreti e metterà in discussione gli equilibri tra persone, coppie, giovani e vecchi.

Tenendo fede ai temi che gli interessano di più, le relazioni tra le persone e i segreti che le legano, Farhadi conferma che il passato, nei suoi film, non è mai inteso come elenco di fatti che sono accaduti un tempo, ma è sempre uno scrigno che custodisce un segreto. Nel momento in cui il trauma si verifica nel presente, quello scrigno comincia a vibrare, come fosse desideroso di tirar fuori tutto ciò che contiene, cambiando per sempre gli equilibri.

Everybody Knows è un ibrido tra un thriller con rapimento e riscatto, che innesca subito gli eventi, e un dramma familiare, che si consuma in maniera dirompente a seguito dell’elemento scatenante: il rapimento, appunto. I colpi di scena, di cui un thriller vive in genere, non riescono a sorprendere dal momento che il primo è intercettato facilmente nei primi minuti di film, mentre il secondo appare completamente accessorio alla trama. Questo probabilmente perché al regista non interessa risolvere il mistero ma scardinare le dinamiche di facciata, svelare i segreti del passato, lasciando che quelli del presente vengano mantenuti per il futuro. L’accenno a un dramma ciclico, in cui ogni generazione possiede il suo personale scrigno, che prima o poi comincerà a vibrare, desideroso di far uscire il suo segreto.

Everybody KnowsSegreti di famiglia si mescolano quindi con rancori e vecchi risentimenti che condizionano i personaggi. Basta una piccola spinta, una variazione, e il castello di carte crolla. Farhadi è presente, a riprendere con occhio attento questo crollo. Tuttavia il suo occhio non riesce a catturare il cuore di questi personaggi, né quello dello spettatore, che assiste impotente.

La scelta di raccontare in maniera essenziale le premesse, concentrandosi immediatamente sull’evento scatenante con pochi giri di parole, mostra chiaramente quale fosse il fuoco dell’attenzione di Farhadi che tuttavia si risolve soltanto in una intenzione non esaudita nel corso del racconto. Le stesse enfatiche interpretazioni delle star protagoniste regalano qualche momento strappa lacrime che ugualmente non riesce a essere incisivo.

Everybody Knows godrà di grande appeal sulla scena internazionale grazie al tridente formato da Farhadi, Cruz e Bardem, ma il suo motivo di interesse si esaurisce nei nomi, che non sono certamente all’altezza delle aspettative.

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