Pappi Corsicato si è sempre distinto nel panorama cinematografico italiano per il suo spirito libero e per le sue geniali intuizioni di sceneggiatura, realizzando sempre pellicole ai limiti del surreale e spesso riuscendo a dire molto sulla società contemporanea con grande acume e naturalezza. E con Il volto di un’altra non cambia genere. Il film presentato in Concorso al Festival del Film di Roma parte da un’intuizione geniale, sviluppata poi in una storia a metà tra grottesco e surreale in cui i contorni sono molto più curati e interessanti della storia principale.
Bella è la splendida ed esuberante conduttrice di un famoso programma televisivo sulla chirurgia estetica. René è suo marito, un medico chirurgo che nello stesso programma effettua gli interventi sugli ospiti. Il volto di un’altra inizia con il licenziamento di Bella. La motivazione è che gli ascolti dello show sono in calo, il pubblico è stanco ormai di vedere la sua faccia. Bella, infuriata, lascia lo studio televisivo e, sulla via del ritorno a casa, ha un brutto incidente d’auto che in qualche modo le cambierà la vita e le offrirà una seconda possibilità.
Il volto di un’altra, il film
Corsicato si sente a suo agio a raccontare questa storia, che genera a tratti incredulità per l’eccessiva stranezza di quello che accade, non solo a livello narrativo, ma anche da un punto di vista della messa in scena. L’handicap grave del film però sono gli attori: Laura Chiatti e Alessandro Preziosi non verranno certo ricordati per la loro interpretazione in questo film, cosa che invece succederà per tutte le comparse che hanno ruoli minori e passeggeri.
Interessante lo sviluppo finale del racconto e soprattutto la rappresentazione dei media e dei popolo medio, ritratto che rispecchia la realtà italiana fatto di scoop, gossip, reality e spazzatura venduta su tv e giornali e spacciata per informazione. Il volto di un’altra è un interessante riflessione sulla società italiana raccontata attraverso una storia di imbrogli che vede protagonista non solo una donna e suo marito, ma soprattutto una società allegramente ignorante.