Kahil Gibran’s The Prophet: recensione

Kahil Gibran’s The Prophet

Kahil Gibran’s The Prophet è il racconto di un’amicizia tra una ragazzina dispettosa con un passato turbolento e un poeta imprigionato per le sue idee di vita. Alla vicenda s’intrecciano le celebri parole di Gibran tratte dal libro Il Profeta in cui si riflette sulla vera natura dell’amore, del lavoro, della libertà e del matrimonio.

 

Kahil Gibran’s The Prophet scritto e diretto da Roger Allers è una sceneggiatura divisa per scenari in cui ogni volta visitiamo il pensiero del poeta attraverso diverse tecniche di animazione. Queste sono racchiuse nella cornice di Mustafa e Almitra, in essa troviamo rappresentate storie fittizie e personaggi inventati che sono collocati in un luogo immaginario (Orfalese) che è il frutto della fusione degli ambienti caotici del Nord Africa e le tonalità calde del Sud d’Europa. La storia prende vita in un unico giorno e segna, in maniera velata, la vita dei grandi filosofi perseguitati per le loro idee “politiche” che minacciano il potere del regime e svegliano la coscienza del popolo.

Kahil Gibran’s The ProphetRelegare il film in uno stile, come quello dell’animazione, potrebbe essere un errore poiché questo premia e valorizza la scelta di esprimere la poesia e i messaggi che porta con sé il pensiero di Gibran. Le parole, molto semplici e profonde, riflettono storie comuni e valori universali che danno la possibilità di utilizzare diversi tipi di animazioni.

Troviamo per esempio le recenti animazioni in CGI nelle canzoni e nei passaggi tra uno scenario e l’altro, ma anche l’uso dei pastelli per i frutti della natura, fino all’utilizzo degli acquarelli per lo scenario relativo alla libertà. Il film in queste digressioni temporali diventa una potente allegoria, mai specificamente caratterizzata ma che fa leva sull’immaginario collettivo e da modo allo spettatore di essere trascinato nel turbinio e nel flusso di pensiero dell’autore. Questo permette inoltre di caratterizzare il personaggio di Mustafà in un simbolo, ponderato e saggio, amato da tutti e rispettato per il suo “lavoro sulle parole”.

In Kahil Gibran’s The Prophet sono presenti numerosi doppiatori quali: Quvenzhané Wallis, Salma Hayek, Alfred Molina, Frank Langella ma è nella voce di Liam Neeson, nel ruolo del poeta, che spicca il tono pacato e ipnotico, che rimarca la semplicità delle personalità di Mustafa e il suo lavoro.

Kahil Gibran’s The Prophet è un caleidoscopio di colori di colori e di luci, in cui il flusso narrativo si unisce a quello della coscienza. L’utilizzo di temi-capitoli ci da modo di sviscerare le sfumature dei bisogni e dei desideri riscoprendo così il pensiero universale di Gibran.

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