La verità negata: recensione del film con Rachel Weisz

La verità negata

Al cinema dal 17 novembre, è stato presentato alla Festa di Roma 2016 La verità negata (Denial), film diretto da Mick Jackson che racconta la vicenda legale che alla fine degli anni Novanta vide coinvolta la storica accademica Deborah Lipstadt, accusata di diffamazione dal saggista britannico David Irving.

 

Irving è uno dei più famosi negazionisti della Storia. Nei suoi numerosi volumi storici, ha propagandato a lungo la teoria che sosteneva la falsità dell’Olocausto, in una sorta di tentativo di difesa della figura storica di Hitler. La vicenda realmente accaduta si è poi conclusa nel 2000, con la sentenza della Corte Britannica che respingeva le accuse volte alla Lipstadt. Secondo il diritto inglese, è l’accusato a dover provare la sua innocenza, e così la professoressa americana si rivolge al migliore avvocato su piazza, Anthony Julius, lo stesso che prese le difese della principessa Diana durante la causa di divorzio. A Julius e al suo team è stato poi affidato il compito di dimostrare che uno dei più grandi delitti del XX secolo e della storia dell’umanità è stato tutt’altro che un’invenzione.

La verità negata è tratto da una storia vera

Basato sul libro History on Trial: My Day in Court with a Holocaust Denier, della stessa Deborah Lipstadt, La verità nascosta è un procedural che si svolge per la maggior parte nelle aule di una corte e nelle stanze di avvocati, tra carte, plichi e sentenze. Senza dover neanche scegliere una parte da cui stare, Jackson espone i fatti in maniera piana, facendosi forza della veridicità della vicenda narrata, senza per cui sforzarsi a realizzare un contraddittorio cinematografico che rendesse il processo vero e proprio un momento di confronto interessanti ai fini cinematografici. Il lavoro di adattamento cinematografico è stato realizzato dall’ottimo David Hare che anche questa volta mette a punto uno script preciso e interessante.

la verità negataIl film si avvale anche di un ottimo gruppo di attori, da Rachel Weisz a Timothy Spall, passando per Tom Wilkinson e Andrew Scott, che offrono il loro talento a personaggi reali che hanno compiuto imprese straordinarie, nel bene e nel male.

La verità negata rivela però la sua ingenuità di fondo nella regia scolastica di Jackson, che non offre nemmeno il beneficio del dubbio all’accusatore. Non che un negazionistra dell’Olocausto meriti che le sue convinzioni vengano difese, ma l’assenza di contrappunto rende anche la vittoria più giusta meno dolce.

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Chiara Guida
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Chiara Guida
Laureata in Storia e Critica del Cinema alla Sapienza di Roma, è una gionalista e si occupa di critica cinematografica. Co-fondatrice di Cinefilos.it, lavora come direttore della testata da quando è stata fondata, nel 2010. Dal 2017, data di pubblicazione del suo primo libro, è autrice di saggi critici sul cinema, attività che coniuga al lavoro al giornale.
la-verita-negataLa verità negata rivela la sua ingenuità di fondo nella regia scolastica di Jackson, che non offre nemmeno il beneficio del dubbio all’accusatore.