L’amore dimenticato: recensione del film Netflix

Il nuovo dramma polacco di Michal Gazda: una storia di destini intrecciati e amori da rammentare. Disponibile su Netflix dal 27 settembre 2023

L’esordio alla regia di Michal Gazda è segnato da una commovente storia di amore, paternità e grande umanità. L’amore dimenticato – disponibile dallo scorso 27 settembre su Netflix – è entrato a gamba tesa nel catalogo della celebre piattaforma come uno dei gioiellini cinematografici provenienti dalla Polonia, tanto da guadagnarsi fin da subito il suo posto nella classifica Top10 Netflix.

 

Scritto da Marcin Baczynski e Mariusz Kuczewski, L’amore dimenticato è il nuovo adattamento di The Quack di Tadeusz Dołęga-Mostowicz, romanzo che negli anni si è affermato nel panorama europeo come un celebre cult melodrammatico della letteratura polacca e fonte di ispirazione per tantissimi registi. Infatti, quello di Gazda è il secondo remake del classico di Mostowicz: il primo, considerato anch’esso un’opera iconica del cinema polacco e diretto da Jerzy Hoffman, risale al 1982.

Trama de L’amore dimenticato

Polonia, primi anni del Novecento. Rafał Wilczur (interpretato da Leszek Lichota) è uno stimato e illustre chirurgo che non riesce ad ignorare i più deboli e meno fortunati. La sua determinazione è tale da convincere anche i piani alti del prestigioso istituto privato in cui lavora, così da assicurare un aiuto medico anche ai pazienti dei ceti più poveri. Oltre ad essere un uomo di grande generosità, è anche un padre presente ed amorevole, perdutamente innamorato della sua piccola Marysia. Ma, proprio quando gli sembra di avere tutto (o quasi), la vita di Rafał prende una piega inaspettatamente tragica e dolorosa: la moglie lo lascia, portando via con sé la bambina. Oramai solo e affranto, si mette alla ricerca della sua famiglia finché una notte si ritrova coinvolto in una violenta rapina in cui perde la memoria. È così che, mentre tutti in città credono che il dottor Wilczur si sia suicidato per il dolore della separazione, Rafał vaga senza ricordi di villaggio in villaggio alla ricerca della propria identità e dell’amore dimenticato.

Dopo quindici anni di vagabondaggio, Rafał – conosciuto con il nome di Antoni Kosiba – si stabilisce in un piccolo villaggio, accolto dalla tanto gentile quanto scorbutica Zoska (Anna Szymanczyk). Pur non ricordando nulla della sua vita, Rafał continua ad esercitare inconsciamente il suo dono di medico, divenendo in poco tempo il guaritore del villaggio. È proprio grazie alla sua umanità e propensione all’aiutare il prossimo che incontra nuovamente la figlia Marysia, una giovane donna indipendente e audace che non ha mai davvero dimenticato il proprio amato padre.

“L’amore dimenticato” di Michał Gazda | In foto a partire da sinistra: Ignacy Liss e Maria Kowalska.

Un melò classico

L’amore dimenticato di Michal Gazda affonda le sue radici in un grande classico dell’est Europa, trasportando il pubblico nell’idilliaca campagna polacca degli anni ’30. In questa coinvolgente atmosfera, ricreata il più fedelmente possibile, si distingue un cast di talenti con i quali risulta difficile non empatizzare. Notevole è soprattutto l’interpretazione dell’attore Leszek Lichota che riesce a trasmettere, anche semplicemente attraverso il suo sguardo intenso e profondo, tutto lo smarrimento, l’umiltà e la ricchezza d’animo del protagonista.

In 2 ore e 20 minuti Gazda racconta non solo la storia di Rafał e quella di Marysia, ma a queste due intreccia anche quelle di tanti altri personaggi minori. Delle microstorie, per così dire, a cui dà il giusto spazio e valore e che contribuiscono a rendere l’opera il più ricca. Proprio per questo motivo, nonostante la lunghezza del lungometraggio, il pubblico sarà catturato da un susseguirsi di scene che daranno quasi l’illusione di essere in “modalità binge-watching”. A facilità la fluidità della visione è anche il mix di dramma (con una punta di giallo) e commedia romantica che conduce, senza troppe pause narrative, ad un epilogo scontato ma gratificante.

L’amore: tra ricerca e lotta

Anche se l’amore incondizionato ed immenso tra padre e figlia ha un’importanza preponderante nel racconto, non è sicuramente l’unico che il film narra. L’amore è, infatti, mostrato nelle sue mille sfumature: i primi amori, passionali e irresponsabili, e quelli più maturi, meditati e coltivati. E, ancora, l’amore affettuoso e sincero che lega due amici, e quello più personale e valoroso per il proprio lavoro.

Ma non c’è solo romanticismo. L’amore dimenticato tratta anche temi come la lotta di classe, le prime spinte femministe e la quotidianità contadina della Polonia poco prima della Seconda Guerra Mondiale. Il tutto arricchito da un forte messaggio di speranza e solidarietà nelle avversità della vita.

Un film emozionante che non si decide ad essere un capolavoro

L’amore dimenticato è, dunque, un gran bel film che però non riesce ad affermarsi come un vero capolavoro del genere. Se la durata non penalizza la godibilità della visione, la sua eccessiva prevedibilità finisce per deludere, in parte, le aspettative del pubblico. Gazda non apporta alla storia nulla di davvero rivoluzionario e originale, limitandosi così a creare una buona ed emozionante trasposizione del classico polacco che, con un pizzico di audacia, sarebbe potuta essere davvero un’opera da “non dimenticare”.

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RASSEGNA PANORAMICA
Annarita Farias
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lamore-dimenticatoL’amore dimenticato - nuovo adattamento Netflix del celebre ed iconico romanzo polacco "The Quack" di T. Dołęga-Mostowicz - è un gran bel film che però non riesce ad affermarsi come un vero e proprio capolavoro di genere. Infatti, se la durata di poco più di 2 ore non penalizza la godibilità della visione, la sua eccessiva prevedibilità e fedeltà al classico finisce per deludere, in parte, le aspettative del pubblico.