L'Amore è Imperfetto

Primo lungometraggio di finzione di Francesca Muci, documentarista e scrittrice – da un suo testo è tratto il film – L’amore è imperfetto è la storia di una donna, Elena/Anna Foglietta, che dopo la cocente delusione d’amore avuta da Marco/Giulio Berruti,  si chiude a questo sentimento per diversi anni – il film alterna i due piani temporali: il 2005 e l’oggi – finché un imprevisto le fa conoscere due nuove persone ed esplorare nuove frontiere dell’eros e dell’amore.

 

Con Ettore/Bruno Wolkowitch, affascinante cinquantenne francese, limpido e rassicurante, e Adriana/Lorena Cacciatori, diciottenne impulsiva e travolgente, Elena vive una sessualità nuova e sembra rinunciare per sempre al sogno dell’amore perfetto, riuscendo anche a riconciliarsi col suo doloroso passato.

Esordio per certi versi lodevole, per altri incerto. Scritto da una donna su una donna, ha la sua forza nel punto di vista diverso e coraggioso, che pone al centro la vita sessuale di un personaggio femminile, esplorando l’eros nelle sue “mille sfumature” con leggerezza e ironia, senza morbosità, senza alcun cenno di pornografia (poco il ricorso al nudo), unendolo al sentimento, con un intento liberatorio. E’ attraverso questo aspetto della sua vita che conosciamo Elena e non per il ruolo che il contesto sociale le ha assegnato, come spesso accade ai personaggi femminili. In questo senso il film è senza dubbio un’affermazione di libertà.

L'Amore è Imperfetto

L’Amore è Imperfetto, il film

Riguardo le prove attoriali del cast, alle prese con diverse scene “hot”, le più convincenti sono le interpretazioni di Anna Foglietta e Lorena Cacciatori. Nel cast anche Camilla Filippi nel ruolo della migliore amica di Elena.

Altro elemento interessante di L’Amore è Imperfetto (forse quello svolto maggiormente) è la rinuncia alla perfezione. Elena rinuncia al sogno (o al bisogno?) dell’amore perfetto, quello che credeva di aver trovato in Marco, dopo il quale aveva come congelato sé stessa, incapace di accettare una realtà “imperfetta”. Realtà con cui Ettore e Adriana l’aiutano a venire a patti. Con loro cambia radicalmente approccio: prima timida e schiva, dà poi sfogo al suo lato spregiudicato, decidendo di non chiedersi più nulla e prendere ciò che viene dalla vita.

In L’Amore è Imperfetto quel che manca è lo sviluppo di molte questioni come il tradimento, la scelta se nascondere o vivere apertamente la propria sessualità (di qualunque orientamento sia), il desiderio di avere un figlio da una parte, e di contro, una maternità vissuta ma rifiutata al tempo stesso, l’altruismo e l’egoismo, che non vediamo svolgersi. Assistiamo solo, alla fine, ad una soluzione complessiva e collettiva in chiave sentimental-romantica. Dice la regista, “alla fine si risolvono un po’ tutti”, aggiungiamo, senza compiere un vero percorso.

Così come poco chiaro resta il ricorso alle sfere religiosa e psicanalitica. Poco comprensibile, se non come elemento legato agli usi locali, il riferimento al sacro. Esso è presente accanto alla psicologia e alla psicanalisi (cui si rimanda spesso, ma esclusivamente per dichiararne l’inutilità, riducendola a luogo comune) e si collega, secondo la regista, ad un’esplorazione dell’“io profondo”, che in realtà però non si attua, si dichiara anzi apertamente la volontà di “non farsi troppe domande”.

Efficace la scelta dell’ambientazione a Bari, col suo suggestivo lungomare, a rappresentare l’apertura all’altro e la voglia di libertà. Prodotto da R&C Produzioni e Rai Cinema e distribuito da 01 Distribution, il film sarà nelle sale dal 29 novembre.

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