“Noi siamo degli strumenti imperfetti.” – L’estate più calda.
L’odore della salsedine, la brezza fra i capelli, i balli in spiaggia. I piedi immersi nella sabbia, il suono delle onde, quell’alba che si aspetta emozionati accanto agli amici o alla persona che ci fa battere il cuore. L’estate è la stagione dell’anno più amata e vissuta. Quella che, una volta giunta al termine, lascia un sapore malinconico e nostalgico che si appiccia sulla pelle e aggroviglia lo stomaco. Eppure è lo stesso periodo che non si dimentica mai e si aspetta sempre con ansia. Ogni anno.
Sono tutte queste emozioni e sensazioni ad essere racchiuse in L’estate più calda, nuovo film di Matteo Pilati (Maschile Singolare), il quale firma anche la sceneggiatura insieme a Giuseppe Paternò Raddusa e Tommaso Triolo. Quello proposto da Prime Video nel mese di luglio è il tipico summer movie, in cui al centro regna sovrana una storia fatta di rapporti viscerali, sentimenti contrastanti, e il dolce profumo della gioventù che ricorderanno molto, a chi conosce la materia, i libri di Nicholas Sparks e i suoi adattamenti sullo schermo.
L’estate più calda, la trama
Lucia (Nicole Damiani) e Valentina (Alice Angelica) sono amiche inseparabili. La prima, però, è quella che fra le due deve salutare la sua Sicilia, per poter cominciare il percorso universitario a Roma. L’ultima estate, quindi. Un’estate che, in special modo Valentina, vuole ricordare. A smuovere la vita tranquilla di paese arriva ad un certo punto Nicola (Gianmarco Saurino), che a breve dovrà prendere i voti per diventare prete. Valentina, stregata dal ragazzo, è pronta a sedurlo e farlo rinunciare alla chiamata di Dio, e chiede aiuto all’amica. D’altro canto Lucia è restia a spingerla nelle braccia di un (quasi) prete, fino a quando non si lascia convincere e prova a darle una mano. Le cose cambieranno quando, alla fine, Lucia scoprirà di essere connessa a Nicola molto più di quanto pensasse e viceversa, dando inizio ad una bollente e romantica relazione, dove ciò che conta è solo vivere il momento e non pensare alle scelte future e… ai propri sbagli.
Un summer movie pregno di romanticità
L’estate più calda è il canonico film da guardare in vacanza, perché assicura quella magia tipica del periodo estivo, nel quale ogni cosa è concessa e possibile, e i sogni – persino quelli improbabili – possono diventare realtà. È come se fosse un tempo sospeso, in cui tutto ciò che accade ha il gusto della spensieratezza e della libertà, fatta però di altalene sia felici che tristi. A renderla così bella è il fatto che la si percepisce fin dentro le ossa, essendo più breve e quindi più intensa, mentre si ha l’impressione di guardare il mondo circostante con la lente di ingradimento. C’è meraviglia in ogni angolo in cui lo sguardo va posandosi, anche quando lo fa su qualcosa che non dovrebbe appartenerti.
Ed è proprio quello che accade a Nicola e Lucia, anime compatibili ma il cui ruolo nella società non permette nessuna unione che non porti come conseguenza una scelta difficile. Qui troviamo il motore dell’intero film, il pretesto che accende ogni segmento narrativo, grazie al quale gli eventi innescati (dalla crisi di Nicola allo slancio amoroso di Lucia) garantiscono un’apprezzata romanticità alle scene – con un merito alla buona sceneggiatura che dà ritmo alla narrazione – e la concessione di sognare ad occhi aperti. Ricordando molto Dear John dell’autore americano Sparks, L’estate più calda offre un racconto dai toni caramellosi, in cui rispecchiarsi è più facile di quanto sembri perché o è qualcosa che si è vissuto o è qualcosa che si desidera ardentemente vivere, e che cresce ad ogni cambio di fotogramma.
Un’estate da ricordare
Se L’estate più calda riesce ad ingranare nelle offerte italiane della piattaforma, è poi merito del suo cast principale. Gianmarco Saurino, conosciuto per i suoi ruoli in Doc – Nelle tue mani e Che Dio ci aiuti, si cala bene nel ruolo del combattuto diacono, ed è accompagnato da due comprimarie in fioritura, Alice Angelica e Nicole Damiani, che riescono a dare al film la giusta freschezza per poterlo apprezzare. Abbracciati da una costante fotografia calda che enfatizza ancor di più l’atmosfera, con sullo sfondo la cornice naturale di una Sicilia soleggiata, i tre danno corpo e tono a personaggi che, pur diversi, hanno in comune il desiderio di sfidare se stessi per rendere ogni attimo meritevole di un ricordo.
Per ognuno di loro, in special modo per Nicola, ogni passo compiuto è un rischio, che può portare a un bellissimo inizio o a un terrificante epilogo. Ma è proprio nelle azioni da loro compiute che giace il senso di L’estate più calda. Oltre al piacere della love story, il film porta in scena quello che è realmente l’estate: non solo un momento in cui non esistono freni inibitori, i pensieri si sciolgono e non si ha controllo della propria vita. Ma la miglior occasione in cui poter essere se stessi e forse conoscersi davvero.