M3gan 2.0, recensione del sequel

Il film arriva in sala distribuito da Universal.

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Dopo il notevole e sorprendente successo di pubblico del primo M3gan (95 milioni di dollari incassati soltanto nel mercato americano, 180 in tutto il mondo, bottino enorme per una produzione costata 12 milioni) era praticamente impossibile che la Blumhouse di Jason Blum e la Atomic Monster di James Wan si lasciassero sfuggire l’occasione per un secondo capitolo, M3gan 2.0.

Dal momento che si tratta di due produttori che amano comunque il cinema di genere oltre che ovviamente il profitto, al confermato Gerard Johnstone hanno verosimilmente chiesto di realizzare un secondo episodio che non seguisse pedissequamente le coordinate dell’originale. E così è stato: prima di tutto M3gan 2.0 porta maggiormente in superficie gli spunti da commedia nera, sfruttandoli principalmente per un discorso di commento piuttosto tagliente nei confronti del nostro presente ormai fagocitato dall’intelligenza artificiale. In particolar modo nella prima parte questo sequel contiene momenti di comicità oggettivamente gustosa, un compendio di trovate che caratteristi comici quali Brian Jordan Alvarez e le new entry Jemaine Clement e Timm Sharp sanno sfruttare con precisione e ritmo.

M3gan 2.0 è un omaggio al cinema fantastico

Gemma e Cady in M3GAN 2.0, diretto da Gerard Johnstone. © 2025 Universal Studios. All Rights Reserved.

Altro fattore che rende il secondo capitolo delle avventure sanguinarie della bambola/androide più che godibile è l’omaggio che la sceneggiatura rende alla storia del cinema fantastico, dai suoi albori ai blockbuster più moderni. E stiamo parlando di capolavori che vanno realmente indietro nei decenni, come ad esempio il capostipite Metropolis di Fritz Lang, uscito nel lontano 1927. Se avete anche una conoscenza sommaria del cinema di fantascienza o più in generale d’azione, troverete in M3gan 2.0 riferimenti più o meno espliciti capisaldi come Terminator, il franchise di Mission: Impossible e così via.

Si tratta di una fucina di guilty pleasure che sono stati inseriti nella sceneggiatura senza snaturarne l’obiettivo, quindi sfiziosi da gustare se riuscite a riconoscerli ma non invasivi. Perché anche questo secondo capitolo è stato realizzato da Johnstone con indubbia competenza, dimostrando che si può cambiare rotta mantenendo un franchise sempre intrigante. M3gan 2.0 parte come uno spy-thriller piuttosto intrigante, facendo immediatamente capire allo spettatore che si intendono esplorare territori diversi dall’horror/action del precedente, per poi continuare su un tono brioso che offre momenti cinematografici ben orchestrati.

Certo, manca la tensione propria del film dell’orrore, ma questa lacuna viene compensata da uno spettacolo che possiede il necessario piglio narrativo per mantenere il livello di attenzione sempre alto, quando non con l’azione attraverso momenti di lieve efficacia. L’unico difetto evidente di M3gan 2.0 sta in un finale che, come capita quasi sempre nel cinema di intrattenimento, vuole mettere troppa carne al fuoco per garantire al pubblico uno spettacolo pirotecnico, anche quando non ce ne sarebbe un bisogno disperato.

Ivanna Sakhno è Amelia in M3GAN 2.0, diretto da Gerard Johnstone. © 2025 Universal Studios. All Rights Reserved.

Ed ecco quindi che i colpi di scena, il montaggio serrato, le scene di lotta perdono un po’ di quel gusto cinefilo e di quel tono da commedia irridente che il film aveva esplorato con successo in precedenza. M3gan 2.0 si chiude in maniera molto più convenzionale di come era iniziato, e questo incide anche tutto sommato non in maniera decisiva sul risultato finale.

M3gan 2.0 tenta nuove strade rispetto al precedente

Per quanto riguarda il cast di attori, come già detto i comprimari destinati a garantire la giusta dose di ironia si rivelano maggiormente ficcanti degli attori principali, soprattutto di una Alison Williams stranamente meno efficace che in passato, in un paio di scene addirittura “imbambolata” (passateci la battuta). Anche la nuova “villain” Ivanna Sakhno (Ahsoka su Disney +) possiede presenza scenica ma non ancora le doti d’attrice necessarie per incutere al personaggio di Amelia quell’aura di pericolo che avrebbe migliorato le sue scene. Poco importa, nel complesso M3gan 2.0 è un film d’intrattenimento che osa tentare strade nuove rispetto al suo predecessore e riesce nell’intento di offrire qualcosa di nuovo, a tratti fresco, senza dubbio concepito con intelligenza e funzionalità rispetto ai mezzi produttivi a disposizione. Sequel promosso, se non a pieni voti, certamente con merito.

M3gan 2.0
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Sommario

M3gan 2.0 osa tentare strade inesplorate e riesce nell’intento di offrire qualcosa di nuovo, concepito con intelligenza e funzionalità rispetto ai mezzi produttivi a disposizione.

Adriano Ercolani
Adriano Ercolani
Nasce a Roma nel 1973. Laureato in Storia e Critica del Cinema alla "Sapienza", inizia a muovere i primi passi a livello professionale a ventidue anni, lavorando al tempo stesso anche nel settore della produzione audiovisiva. Approda a Coming Soon Television nel 2006, esperienza lavorativa che gli permette di sviluppare molteplici competenze anche nell'ambito del giornalismo televisivo. Nel 2011 si trasferisce a New York, iniziando la sua carriera di corrispondente di cinema dagli Stati Uniti per Comingsoon.it e Cinefilos.it - È membro dei Critics Choice Awards.

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