Nemmeno io ti voglio: recensione della commedia disponibile su Prime

La commedia francese Nemmeno io ti voglio è disponibile su Prime Video. Merita una chance? Scopriamolo insieme!

Nemmeno io ti voglio recensione

Su Prime Video è disponibile Nemmeno io ti voglio, commedia francese diretta e interpretata dalla comica Inès Reg. Problemi sentimentali e passioni estive sulle rive francesi sono al centro di un film all’insegna della superficialità e della volgarità, un prodotto la cui ironia è gridata e la trama non è abbastanza imponente.

 

Nemmeno io ti voglio: di cosa parla il film

Nina (Inès Reg) è un avvocato parigino di successo. Quando scopre che il suo ragazzo è iscritto ad un sito di incontri hot, lascia la città per una vacanza con un paio di amiche, Chacal (Laurie Peret) e Lulu (Pauline Clément).Nina decide di andare a trovare il suo migliore amico, Dylan (Kevin Debonne) sulle rive di Biarritz. Dylan e Nina si conoscono da una vita, hanno un rapporto molto intimo ma non sono mai andati oltre l’amicizia. Se in passato sembrava che fosse Dylan quello infatuato tra i due, dopo la rottura con il ragazzo è Nina a scoprire di provare qualcosa di speciale per l’amico. Ma il tempismo non è dei migliore:  proprio quando Nina è pronta a farsi avanti, Dylan sembra avere finalmente trovato una ragazza che gli piace sul serio…

Nina, Chacal e Lulu: tre amiche scatenate

Nina è un turbinio di energie: piccola e compatta, si muove in modo iperattivo sulla scena. Inès Reg è una stand-up comedian e travasa molto del suo personaggio comico nella protagonista di Nemmeno io ti voglio: cerca di imporsi agli occhi dello spettatore con il corpo e con la voce, ma mette in atto una sorta di terapia d’urto. Parla forte, dice battute spinte, cerca di sovrastare anche fisicamente gli altri personaggi sulla scena, specialmente Dylan. Il rapporto tra i due è molto fisico e infantile. Come facevano da bambini, anche a trent’anni suonati i due si rincorrono, si abbracciano, lottano, risultando spesso fuori luogo più che romantici.

Nina è tutt’altro che aggraziata o fine, sia per come si muove che per come si esprime. Il personaggio manca di eleganza, fa quel tipo di ironia che non tutti riescono ad apprezzare, ricca di battute spinte e fuori contesto. Nina ha, naturalmente, due amiche molto simili a lei. Chacal è assetata di sesso, non pensa ad altro e non fa che mettersi in mostra agli occhi degli uomini. È un personaggio tristemente stilizzato e stereotipato. Nondimeno, Lulu è la classica amica hippy con la testa tra le nuvole, che indossa occhiali enormi e mangia sedano crudo come spuntino. Il trio è davvero troppo strampalato ed eccentrico e il tentativo di mettere in scena una versione al femminile di film come Un weekend da bamboccioni o Una notte da leoni fallisce tristemente.

Una buona idea, un pessimo sviluppo

Indagare il rapporto d’amicizia tra maschio e femmina, soprattutto quando è consolidato nel tempo, può essere molto interessante. Il divariò tra chi sostiene che non possa esistere un’amicizia tra un uomo e una donna etero senza un minimo di tensione sessuale e chi crede nel potere dell’amicizia come unico collante, sembra essere insanabile. Ognuno ha un aneddoto da raccontare a riguardo.

Purtroppo, Nemmeno io ti voglio non riesce a sfruttare il potenziale di questo tema. Si sa da subito che Dylan è innamorato di Nina, e anche lei sembra stare al gioco fin dall’inizio. Non c’è una vera epifania per nessuno dei due personaggi, ma un continuo lancio di battutine che vogliono dire tutto e niente. Poi, d’improvviso, arriva la grande dichiarazione, senza che prima venga creata la giusta tensione drammatica. Il coinvolgimento a livello emotivo è pressoché nullo.

Nemmeno io ti voglio è assurdo e banale

Il finale del film è già scritto nelle prime scene. Non che sia per forza un male, ma data la poca cura del resto dei dettagli, diventa difficile non annoiarsi durante la visione.

Le ambientazioni sono totalmente spersonalizzate, potremmo essere in Francia come in America o in una qualche località turistica esotica: non cambierebbe nulla. Le immagini, sia per la costruzione del set che per i colori pastello, sembrano quelle di uno spot televisivo dell’Estathé o di un videoclip di qualche tormentone estivo. L’ironia graffiante, complice forse il fatto che è pensata per un pubblico francese, non è così divertente per il pubblico internazionale. Probabilmente, la regista aveva in mente un target molto specifico per il film, fatto di fan e followers già affini al suo modo di scherzare. Considerando tutto ciò, la debole trama del film, priva del supporto di qualche altro elemento, trascina Nemmeno io ti voglio nella mediocrità.

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