In uscita nelle sale italiane il 18 d’Aprile, Passione sinistra è una commedia italiana ma dal sapore internazionale, a metà strada tra la commedia americana sofisticata e le tipiche rom-com inglesi campioni d’incassi alla Notting Hill.

 

In Passione sinistra Nina (Valentina Lodovini) è una donna cresciuta da sempre a pane e politica: un’idealista ferma e radicata su convinzioni prettamente di sinistra; crede in tutto quello che fa, è una blogger di successo, ed è convinta che si possa continuare a lottare per un mondo migliore. Vive da ben dodici anni con Bernardo (Vinicio Marchioni), un’eterna giovane promessa dell’editoria internazionale ancora in cerca del grande successo.

A questa coppia si contrappone quella costituita da Giulio (Alessandro Preziosi) e Simonetta (Eva Riccobono): lui, rampollo di una famiglia di ricchi industriali di destra, uomo arrogante, qualunquista e maschilista. La sua compagna è la tipica bambola svampita, una “simpatica biondezza” che nemmeno riesce a capire il significato delle parole. I destini di Nina e Giulio casualmente si incontrano per colpa di una villa al mare da vendere: lui è esattamente il tipo di uomo che lei disprezza e odia da sempre; lei è il tipo di donna che lui ignora da tutta una vita. Insomma, appartengono a mondi diversi, condividono ideali (o non ideali) diversi e ideologie contrastanti, se non fosse che il confine fra odio e amore è molto sottile e basta poco a ridisegnare la geometria sentimentale di due coppie apparentemente solide.

Questa è, a grandi linee, la sinossi della pellicola basata sull’omonimo romanzo edito da Bompiani e scritto da Chiara Gamberale, interessata piuttosto a far emergere dalle sue pagine la dinamica del tradimento che intacca le “affinità elettive” di due coppie. La commedia ha un buon ritmo, qualche dialogo brillante e delle interpretazioni nel complesso giuste che si muovono, però, sul labile confine tra naturalismo e “macchietta”: i luoghi comuni messi in scena sono molti, e gli argomenti “alti” trattati vengono diluiti in una soluzione molto patinata che fa leva su immagine, ritmo, colore e riferimenti pop, a partire dalla scelta della colonna sonora che contiene due brani opposti come “Destra/Sinistra” del compianto Gaber e “The Final Countdown” degli Europe riadattati da due stelle dei talent televisivi come Marco Mengoni e Chara Galiazzo.

I tanti spunti di riflessione disseminati nella trama si perdono tra le pieghe dei tempi da commedia, rendendo il prodotto finale una classica rom-com in salsa italica destinato a conquistare una vasta porzione di pubblico interessato a svagarsi al cinema tra un pop corn e un sorso di coca-cola. Prodotto gradevole, dal buon ritmo narrativo, forse non all’altezza di alcuni lavori precedenti del regista Marco Ponti, Passione Sinistra rappresenta un tentativo abbastanza riuscito di incentrare una tipica commedia su temi diversi dai soliti, mescolando sentimentalismo a ideologie politiche, sesso a priorità della vita, ricerca esistenziale a voglia di cambiamento.

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Ludovica Ottaviani
Ex bambina prodigio come Shirley Temple, col tempo si è guastata con la crescita e ha perso i boccoli biondi, sostituiti dall'immancabile pixie/ bob alternativo castano rossiccio. Ventiquattro anni, di cui una decina abbondanti passati a scrivere e ad imbrattare sudate carte. Collabora felicemente con Cinefilos.it dal 2011, facendo ciò che ama di più: parlare di cinema e assistere ai buffet delle anteprime. Passa senza sosta dal cinema, al teatro, alla narrativa. Logorroica, cinica ed ironica, continuerà a fare danni, almeno finché non si ritirerà su uno sperduto atollo della Florida a pescare aragoste, bere rum e fumare sigari come Hemingway, magari in compagnia di Michael Fassbender e Jake Gyllenhaal.