Treno di Notte per Lisbona

“Se così fosse, che viviamo solo una piccola parte della nostra vita, cosa succede al resto?”. Questo si domanda Amadeu Prado, lo scrittore del libro trovato da Raimund. E se lo domanda anche il regista Bille August, che ha tradotto in immagini le pagine del best-seller tedesco Treno di notte per Lisbona, con l’aiuto del fidato Jeremy Irons – tornato a collaborare con lui dopo il successo de La casa degli spiriti – e di un nutrito cast di attori, che danno vita ai numerosi personaggi ritratti nel romanzo di Pascal Mercier. Qualche nome? Jack Houston (nipote di quel John Houston), Mélanie Laurent (Bastardi senza gloria), Martina Gedeck (Le vite degli altri), Bruno Ganz (Il cielo sopra Berlino), Christopher Lee (alias Dracula… o Saruman), Charlotte Rampling e Lena Olin. Tutti chiamati ad accompagnare il professor Gregorius nel suo singolare viaggio alla scoperta di un autore sconosciuto, ma soprattutto alla scoperta di se stesso e delle incredibili possibilità che la vita può offrire in qualsiasi momento, anche quando si pensa sia troppo tardi.

 

In Treno di Notte per Lisbona, la vita di Raimund Gregorius (Jeremy Irons) è grigia come il cielo della sua città, e come gli abiti che indossa ogni giorno per andare alla scuola dove insegna latino a studenti annoiati quanto lui. Una mattina, però, il professore si trova a salvare una giovane donna in procinto di gettarsi da un ponte e la sua esistenza cambierà per sempre. Nella tasca del soprabito della ragazza, infatti, l’uomo trova il libro di uno scrittore portoghese e il biglietto per il treno che dà il titolo al film: un notturno diretto a Lisbona che il professore prende d’impulso, stregato dalle parole dell’autore, a tal punto da abbandonare su due piedi la sua vita monocolore per andare a cercarlo. Ecco che la vita di Raimund comincia ad assumere nuove, imprevedibili sfumature.

Come dice Prado nel suo libro, il Caso è il dio che governa le vite degli uomini. E Raimund lo sperimenta in prima persona, quando per caso s’imbatte nella giovane suicida, ritrovandosi per le mani l’opera di uno scrittore portoghese, le cui parole esprimono pensieri che hanno popolato per anni la mente del professore senza mai trovare un vero sfogo. Raimund è un uomo di mezza età, convinto di aver ormai vissuto quello che c’era da vivere, e rassegnato a veder trascorrere passivamente i suoi giorni. Una consapevolezza repressa da tempo, la sua, che però emerge prepotentemente non appena i suoi occhi si posano sulle pagine scritte da Prado.

I dilemmi del poeta sono gli stessi di Raimund e lui non può continuare ad ignorarli.  Non vuole farlo. Ha preso un treno per Lisbona con un biglietto trovato per caso; ha lasciato quel poco che aveva, spinto da una forza tanto inspiegabile quanto irresistibile.  Il Caso gli ha offerto una possibilità del tutto inaspettata e lui ha saputo coglierla anche se non era in grado di comprenderla fino in fondo. Ha fatto un salto nel buio, non è rimasto a guardare. Finalmente ha agito e il Caso lo ha ricompensato, conducendo Raimund là dove non avrebbe mai pensato di arrivare, dando inizio ad un nuovo percorso: una vita tutta da scoprire.

E se per caso ve lo state chiedendo, Treno di notte per Lisbona esce nelle nostre sale il 18 aprile.

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Giuditta Martelli
Giovane, carina e disoccupata (sta a voi trovare l'intruso). E' la prova vivente che conoscere a memoria Dirty Dancing non esclude conoscere a memoria Kill Bill, tutti e due i Volumi. Tanto che sulla vendetta di Tarantino ci ha scritto la tesi (110 e lode). Alla laurea in Scienze della Comunicazione seguono due master in traduzione per il cinema. Lettrice appassionata e spettatrice incallita: toglietele tutto ma non il cinematografo. E le serie tv. Fra le esperienze lavorative, 6 anni da assistente alla regia in fiction e serie per la televisione (avete presente la Guzzantina in Boris?). Sul set ha imparato che seguire gli attori è come fare la babysitter. Ma se le capita fra le mani Ryan Gosling...