Perfetta Illusione: recensione del film con Giuseppe Maggio

Pappi Corsicato dirige Giuseppe Maggio in Perfetta Illusione, lungometraggio sui triangoli amorosi e sul binomio amore-soldi.

Una Milano combattuta tra mondo dell’arte e lavoro pragmatico fa da sfondo al triangolo amoroso che coinvolge Toni (Giuseppe Maggio), Paola (Margherita Vicario) e Chiara (Carolina Sala). Con Perfetta Illusione, il regista Pappi Corsicato (Il volto di un’altra) mette in piedi un dramma sentimentale dalle molteplici sfumature. Il film è stato presentato il 1° dicembre 2022 alla 40ª edizione del Torino Film Festival e uscirà in sala a partire dal 15 dicembre. Nonostante la sentimentalità del film, Perfetta Illusione non è affatto una pellicola natalizia. Scopriamo perché.

Perfetta Illusione: la sinossi del filmPerfetta illusione film

Toni (Giuseppe Maggio) lavora come addetto alle pulizie in un hotel. È da poco sposato con Paola (Margherita Vicario) e conduce una vita modesta ma serena. L’unico suo dispiacere è quello di non poter dedicare abbastanza tempo alla sua grande passione: la pittura. Non appena si presenta per Toni l’occasione di una promozione, un gesto poco professionale nei confronti di un’importante cliente dell’hotel (Chiara) causa il licenziamento dell’uomo. L’ascesa lavorativa ed economica di Toni si arresta improvvisamente.

Non trovando il coraggio di dire la verità a Paola, Toni vaga per Milano in cerca di un nuovo impiego. L’occasione arriva presto: un nuovo e più piacevole incontro con Chiara – che si scopre essere una gallerista – offre a Toni non soltanto la possibilità di tornare a lavorare, ma anche una prospettiva di carriera nel mondo dell’arte. Toni non può che accettare la collaborazione con Chiara.  Nemmeno da dire, la comune passione per l’arte tra Chiara e Toni si mette presto in mezzo alla relazione tra quest’ultimo e Paola…

Giuseppe Maggio: il tenebroso protagonista

Giuseppe Maggio è uno dei protagonisti della scena cinematografica italiana contemporanea: da Amore 14 del 2009, a Un fantastico via vai (Leonardo Pieraccioni) del 2013, fino ai più recenti BabySul più bello4 metàLa mia ombra è tua, l’attore interpreta spesso ragazzi (prima) e uomini (poi) combattuti. In Perfetta IllusioneMaggio è un protagonista tenebroso ed intrigante. Toni è uno spirito artistico soffocato dal pragmatismo: ha accantonato il suo sogno di diventare un pittore per trovare un lavoro stabile che potesse dare stabilità a lui e Paola. Questo sogno è rimasto soltanto assopito: infatti, non appena Toni conosce Chiara, l’ambizione non tarda a riemergere.

ChiaraPaola conoscono fino in fondo Toni, ma una sensazione simile viene lasciata anche allo spettatore. Sicuramente, il protagonista è il personaggio più interessante di Perfetta Illusione: pur non essendo moralmente impeccabile, Maggio impersonifica un carattere molto umano, a tratti disilluso a tratti sognatore, che sa essere al contempo egoista e romantico.

Gli altri due vertici del triangolo

Non si può dire la stessa cosa delle due donne che compongono il triangolo con Toni. Chiara Paola sono personaggi molto stilizzati. La prima, Chiara, è l’esemplare della ‘figlia di papà’ che prova a prendere le distanze dalla famiglia benestante e snob da cui proviene, ma che non riesce davvero a staccarsene. Paola è invece una donna pragmatica e semplice, pensa ai soldi e disprezza le futilità. Il triangolo vissuto da Toni non è solo carnale o amoroso, ma è l’emblema di un conflitto morale tra l’ambire e l’accontentarsi, tra l’incertezza e la stabilità, tra l’arte e la vita. Quella al centro di Perfetta Illusione è una bella metafora, ma sicuramente poteva essere sviluppata di più, sia per quanto concerne gli interpreti, sia per quanto riguarda la sceneggiatura e i dialoghi. Le scene e le battute sono spesso le classiche e prevedibili situazioni da film sentimentale italiano mainstream, nulla di particolarmente nuovo e avvincente.

Una Milano protagonista

Un altro elemento cardine di Perfetta Illusione è Milano. Il film è chiaramente ambientato nel capoluogo lombardo: riprese aeree e campi lunghissimi esaltano luoghi iconici della città. Milano ben si adatta ai temi e ai conflitti del film: i salotti borghesi, gli hotel di lusso e le gallerie d’arte si mescolano alla periferia e agli anonimi negozi lontani dal centro. Gli spazi, susseguendosi ed incastrandosi scena dopo scena, rimandano all’idea di conflitto: un conflitto che, in Perfetta Illusione, è interiore tanto quanto sociale.