Matthew Warchus, regista teatrale molto affermato su entrambe le sponde dell’oceano, firma il suo secondo lungometraggio dirigendo questo Pride, esilarante e a tratti toccante commedia basata su una storia realmente accaduta.

 

In Pride seguendo al telegiornale le manifestazioni e gli scioperi con i quali i minatori si oppongono alla politica restrittiva di Margharet Thatcher, Mark (Ben Schnetzer), attivista nel neo-nato movimento per i diritti degli omosessuali, ha un’illuminazione: perchè non unire la sua lotta con quella dei minatori? Non sono tutti vittime del sistema iper-liberista e conservatore? Vinta un’iniziale diffidenza dei compagni e amici del mondo gay, Mark riesce nel suo intento e, contattata una piccola comunità di minatori gallesi, inizierà questa stravagante collaborazione.

Pride, il film

Pride è un film che racconta come il movimento per i diritti degli omosessuali sia riuscito a sensibilizzare parte dell’opinione pubblica ma soprattutto il mondo della politica. Più che il risultato, stupisce e sorprende il come si sia arrivato ad esso, attraverso un’improbabile quanto incredibile collaborazione con il movimento di protesta dei minatori britannici. Il film affronta, con ironia e delicatezza, temi diversi ma alla cui base si esalta la forza del dialogo, della comprensione, della solidarietà e della tolleranza, in un susseguirsi di sequenze ora esilaranti e ora commoventi ma mai retoriche o ipocrite. Un film sul rispetto dell’uomo in quanto individuo, che egli sia un omosessuale o una lesbica oppure un minatore cui, tolto il lavoro, si nega la dignità di essere umano.

Pride è soprattutto uno straordinario quadro che illustra il mondo, quello dei primi anni ’80, nel quale si muovevano, spesso nascosti e dileggiati, coloro che per primi ebbero il coraggio di esprimere e mostrare la propria vera natura sessuale. Un film che parla dei primi casi di Aids, popolato da personaggi che rappresentano tutte le sfaccettature del complesso mondo degli omosessuali: da coloro che non hanno mai avuto il coraggio di dichiararsi come Cliff, interpretato da uno straordinario Bill Nighy, al giovane di famiglia borghese come Joe (George Mackay) che invece trova il coraggio di sfidare le rigide convenzioni familiari, sino alla coppia di gay ormai navigata come Johnathan (Dominic West) e Gethin (Andrew Scott). Pride è un film bellissimo che eccelle in tutto: sceneggiatura, un cast validissimo di attori giovani e meno giovani, oltre a Nighy ci teniamo a sottolineare l’interpretazione pazzesca di una grandissima Imelda Staunton ed una colonna sonora incredibile che ci delizia con grandissimi pezzi dell’epoca, immortali, dei vari Cure, Clash.

Pride uscirà nelle sale a partire dal prossimo 11 dicembre, e noi ci permettiamo di consigliare vivamente la sua visione perché in questa commedia c’è un racconto che è storia, una storia che, a distanza di trent’anni, ha ancora molto da insegnarci.

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