Broken City: recensione del film di Allen Hughes

Broken City

Il regista Allen Hughes si separa momentaneamente dal fratello e collaboratore Albert (con cui aveva portato sullo schermo La vera storia di Jack lo Squartatore e Codice Genesi) e dirige Broken City, un thriller politico ambientato a New York con protagonisti Russell Crowe e Mark WahlbergQuest’ultimo nel film è Billy, un detective di Brooklyn assunto dal sindaco (Crowe) per scoprire l’uomo che va a letto con sua moglie. Il detective trova l’uomo in questione, ma appena ne comunica il nome al sindaco, il presunto amante viene trovato morto, e così Billy inizia a indagare su un contesto più ampio che coinvolge il sindaco stesso e una profonda rete di corruzione che attraversa tutta la città.

 

Broken City è un film che spicca per la sua regia, Hughes conduce con grande maestria la macchina da presa in mezzo ai personaggi, mostrandoci inoltre una città lontana dalla patina di glamour con cui siamo abituati a guardare al cinema la Grande Mela. Il regista scende nei vicoli, sotto i ponti e nell’anima nera della città più famosa del mondo, aiutandoci a capire su quali meccanismi oscuri si basano le realtà quotidiane di cittadini ignari. In contrapposizione alla regia però il film presenta dei difetti in sceneggiatura che ne rallentano il ritmo, facendo perdere il film in preamboli verbosi che non ne facilitano l’ascolto. Nel momento in cui nel film abbiamo la svolta, il ritmo diviene più incalzante e la trama comincia a coinvolgere maggiormente, anche se mai completamente, lo spettatore.

A sorpresa, nei confronti a due, Mark Wahlberg, particolarmente a suo agio nei panni dell’eroe metropolitano, batte il più blasonato e carismatico Russell Crowe, che appare imbolsito rispetto alla sua recente interpretazione in Les Misérables. Accanto ai due protagonisti che rappresentano due facce della stessa medaglia un cast di tutto rispetto che tra nomi noti e meno noti riesce a compensare le mancanze di sceneggiatura: Catherine Zeta-Jones, Jeffrey Wright, Natalie Martinez, Kyle Chandler, Barry Pepper e Justin Chambers. Il film ricorda alcune atmosfere del cinema anni ’80, rivelandosi così pericolosamente in bilico tra l’omaggio ad un certo tipo di cinema e l’anacronismo involontario.

Broken City è un film dignitoso, che pur non brillando si prende la sua fetta di gradimento soprattutto perché fa affidamento su un protagonista molto in parte e un cast di insieme efficace.

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