I Croods di Chris Sanders: recensione del film

I Croods

In principio furono le storie bibliche (Giuseppe il Re dei Sogni e Il Principe d’Egitto), poi l’animazione tradizionale ha lasciato pian piano il posto alla CGI e la DreamWorks Animation Studio è diventata uno dei colossi dell’animazione, capace di competere anche con le superstar Disney e Pixar. Arrivano adesso a sconvolgere gli schermi italiani I Croods, una simpatica, bisbetica, selvaggia famiglia di cavernicoli, che catturerà la simpatia dei più piccoli e intenerirà i cuori dei padri più burberi.

 

I Croods sono una famiglia preistorica alle prese con i grandi sconvolgimenti geologici della terra. La famiglia, capeggiata dal coraggioso, forte e un po’ ottuso padre, Grug (Nicolas Cage), vede in Eep (Emma Stone), l’energica figlia maggiore, la pecora nera, un’adolescente curiosa e desiderosa di avventura, in pieno contrasto generazionale con un padre che ha come unico scopo di vita la protezione e la sopravvivenza della propria famiglia. Con loro ci sono la quasi centenaria nonna (Cloris Leachman), il giovane e fifone secondogenito Thunk (Clark Duke), la dolce madre Ugga (Catherine Keener) e la piccola di casa, la selvaggia Sandy. L’equilibrio (e lo squilibrio) familiare potrebbe restare immutato fino alla fine del mondo, se non che, l’impetuosa Eep viola le regole di famiglia e incontra Guy (Ryan Reynolds), un giovani uomo primitivo che mostrerà ai Croods un altro modo di vivere: inizia così un viaggio avventuroso e pericoloso in una terra da scoprire, che cambierà per sempre la vita di tutti.

Il genio di Chris Sanders, già visto all’opera con i magnifici Lilo & Stitch e Dragon Trainer, ci racconta, in coppia con Kirk De Micco, un’altra storia sull’importanza e sul valore della famiglia, sulla voglia di vivere dei giovani che contrasta con i sentieri sicuri e già battuti dagli adulti, ma soprattutto sulla fondamentale capacità che ha l’uomo di adattarsi alle situazioni e di riuscire a migliorarsi. Così I Croods diventa non solo un coloratissimo e magnifico racconto per bambini ma anche un’analisi intergenerazionale che, per quanto semplicistica possa sembrare, non è mai oziosa e sicuramente sempre valida.

Un sontuoso 3D, un concept visivo eccezionale e innovativo costruiscono un mondo preistorico alternativo, dove le balene hanno le zampe, le scimmie e le tigri sono dei colori dell’arcobaleno e i pappagalli hanno la stessa voracità di piranha affamati. L’originalità dell’apparato visivo si sposa alla perfezione con una colonna sonora firmata dal genio di Alan Silvestri, padre della soundtrack leggendaria di Ritorno al Futuro, e che da un tocco pop al racconto, in linea con l’idea narrativa inaugurata con Shrek e proseguita poi con gli altri capolavori d’animazione dello studio.

Straordinaria l’animazione dei dettagli e delle particelle, dalla trasparenza dell’acqua al fluire dei capelli e delle pellicce, dei quali si può quasi sentire la diversa consistenza e morbidezza, che contribuisce a creare uno strano effetto di verosimiglianza anche di fronte agli esseri più assurdi che possano mai venire concepiti dalla mente umana, trai quali spicca Laccio, il tenerissimo incrocio tra un marsupiale e una scimmia, rigorosamente rosa shocking.

I Croods è un delizioso film d’animazione, adatto ai più piccoli, ma che riesce a coinvolgere anche lo spettatore adulto in un’avventura a metà tra il film d’azione e il percorso di iniziazione di un essere umano alla vita.

- Pubblicità -