Raven’s Hollow, Derry, Lake Mungo, Twin Peaks, Summerisle… Difficile non subire il fascino di certi toponimi, sui quali il cinema horror da sempre fonda il fascino di storie capaci di trasmettere una profonda inquietudine (se non peggio). Quello che ci si aspetterebbe anche dallo Shelby Oaks – Il covo del Male che Midnight Factory, etichetta horror di Plaion Pictures, propone al cinema dal 19 novembre. Ma il film d’esordio alla regia del content creator cinematografico Chris Stuckmann – prodotto dal Mike Flanagan di The Haunting e Ouija – L’origine del male – gioca su più tavoli e ammicca a classici del genere Found Footage nella storia che lega due sorelle a un passato inquietante.
La trama di Shelby Oaks
A dodici anni dalla inspiegabile sparizione della sorella Riley (Sarah Durn), membro di spicco del team di indagatori del soprannaturale molto attivi su youtube e noti come Paranormal Paranoids, Mia Brennan (Camille Sullivan) è ancora ossessionata dal desiderio di ritrovarla. Quando un giorno, uno sconosciuto si presenta alla sua porta pronunciano una frase misteriosa e sparandosi alla tempia, il passato torna a travolgerla. E sulla base di una cassetta in possesso dell’uomo, la donna intraprende una disperata indagine che la porta nella cittadina di Shelby Oaks, alle porte della prigione di Darke County: luoghi che risvegliano ricordi di accadimenti che pensava di non aver mai vissuto veramente. E che potrebbero aiutarla a salvare la sorella o a perdersi completamente.
Some things are better left unsaid
“Some lies are better off believed” cantavano gli indimenticabili Daryl Hall e John Oates nella canzone del 1984, e in qualche modo la suggestione cui facevamo riferimento parlando del titolo e la presentazione del film – definito “uno dei più potenti degli ultimi anni” e una “attesissima rivelazione”, dopo le anteprime al Fantasia e al FrightFest – rischiano porre le premesse per una piccola (o grande) delusione. In primis per alcuni dei 14.000 sostenitori che, in poche settimane e attirati dalla popolarità del regista (seguito da circa due milioni di persone su Youtube), hanno permesso alla produzione di raccogliere 1,4 milioni di dollari, cifra record per una campagna legata a un film horror su Kickstarter.
Per amanti delle Video Compilation
Va dato merito al regista di aver saputo mettere a frutto la propria esperienza, e la passione per classici del genere (anche quelli spremuti all’inverosimile), nell’assemblare un prodotto finale ricco di molte anime. Purtroppo non tutte sostenute da una narrazione coerente, in primis stilisticamente, nel tentativo (sfuggito di mano) di armonizzare ‘amatoriale’ e ‘mainstream’. Spargimenti di sangue, riti e demoni – immaginari o meno ve lo dirà il film – colorano un dramma familiare che approfitta di un contesto di riferimento, quello online, ‘rassicurante’ tanto per Stuckmann quanto per i suoi fan, ma che non assicura automaticamente originalità e tensione.

Shelby Oaks – Il covo del Male
Sommario
Il regista mette a frutto la propria esperienza, e la passione per classici del genere, assemblando un prodotto finale ricco di molte anime. Purtroppo non tutte sostenute da una narrazione coerente

