Star Wars Episodio V: L’Impero colpisce ancora è il film del 1980 diretto da Irvin Kershner e con protagonisti nel cast Harrison Ford, Carrie Fisher e Billy Dee Williams, Alec Guinness; Peter Mayhew; David Prowse; Denis Lawson; Elaine Baker. Sono trascorsi tre anni dalla battaglia di Yavin 4 e le forze dell’Alleanza Ribelle capeggiate dalla principessa Leila, da Luke Skywalker e da Ian Solo sono costrette a rifugiarsi sul gelido pianeta Hoth per sfuggire alla persecuzione da parte delle armate imperiali. Queste, ancora una volta guidate dal perfido Darth Vader, sono decise a stroncare una volta per tutte i focolai di ribellione, soprattutto dopo la distruzione della Morte Nera. Pur di catturare i suoi nemici, Fener ha inviato ai più remoti confini dello spazio dei droidi-sonda, con l’intento di scovare il nascondiglio ribelle, prendendo al proprio servizio un drappello di cacciatori di taglie desiderosi soprattutto di catturare Ian, sul quale il potente gangster Jabba the Hutt ha posto una taglia.
Star Wars Episodio V: L’Impero colpisce ancora, l’analisi
Se con
Una nuova speranza abbiamo gridato al
capolavoro, Star Wars Episodio V: L’Impero colpisce
ancora , episodio 5 della trilogia classica di Star
Wars, non è certamente da meno. Il film, che arriva nelle sale
cinematografiche solo nel 1980, convince sia critica che pubblico;
non è un semplice sequel di un film di successo, ma è una pellicola
che vive di luce propria e supera in grazia e bellezza il
precedente capitolo. George Lucas colpisce ancora!
Anche se essenzialmente i primi quindici minuti del film non sono
travolgenti come ci aspettiamo, Star Wars Episodio V:
L’Impero colpisce ancora non delude comunque le
aspettative. Il film infatti si presenta come il capitolo più
intimista e riflessivo di tutta la trilogia classica.
Dopo il successo di Star Wars, George Lucas può raccontare le avventure di Luke, Leila e Ian senza impedimenti ma soprattutto senza il timore di non poter terminare il film e con un budget molto più sostanzioso. Lo si vede soprattutto dagli effetti speciali e dalle scenografie che risultano essere avanzate e più accurate. Stavolta il regista si relega a sceneggiatore e lascia il timone della regia al buon Irvin Kershner, preferendo occuparsi della produzione. Ciononostante la sua l’influenza nel film è ben presente. Il cambio di regia serve solo a tenerlo più libero da troppe responsabilità, ma l’universo rimane suo.
Tante le novità all’interno del plot e soprattutto tanti sono i nuovi personaggi. Lucas quindi evita le ripetizioni dei sequel, procedendo col suo racconto e finisce per realizzare un episodio superiore al suo predecessore. Il personaggio rivelazione del film è nientemeno che Yoda, un saggio e vecchio mentore che procede l’addestramento di Luke, una piccola creatura verdastra dall’aria del tutto inoffensiva eppure potente, perché potente è il suo alleato: la Forza.
“Guerra nessuno fa grande” tra le sue prime parole. Come Luke, anche noi abbiamo tanto da apprendere da Yoda. Quella di Lucas è una riflessione sulle paure dell’uomo e sulle sue conseguenze, sulla rabbia e sull’odio che conducono solo a scelte oscure. Emblematica la scena in cui Luke si ritrova in una grotta a combattere contro un Darth Vader immaginario. Come se non bastasse, Lucas accentua anche la parte romantica, sviluppando il rapporto antipatia-seduzione tra Leila ed Ian Solo. Azzeccato anche il personaggio di Lando Calrissian, simpatica “canaglia”, affabile ma ambiguo, presto in conflitto con la propria coscienza. Ben approfondito anche Darth Vader: se nel precedente episodio era un cattivo assolutistico e completamente spietato, qui non solo si intravede una testa menomata dietro la maschera, ma si incomincia a capire qualcosa del suo passato per niente scontato.
Darth Vader infatti è un angelo caduto, un uomo che un tempo sapeva anche amare. Due rivelazione shock concludono questo lungometraggio che a distanza di anni, continua a regalare emozioni: una riguarda Vader e Luke, che essenzialmente risulta essere uno dei colpi di scena più belli e stupefacenti di tutti i tempi. “Ti amo” dice Leila in lacrime, “Lo so” risponde sornione Ian Solo prima di finire ibernato, lasciandoci col fiato sospeso. Luke riesce a fuggire dalle grinfie di Vader privo però di una mano e con un consistente risentimento verso Obi One Kenobi, ed infine insieme a Leila contempla malinconicamente il Millennium Falcon che si allontana nello spazio con davanti un futuro del tutto incerto. Splendido episodio, le cui atmosfere romantiche, epiche, a tratti fiabesche, dense di sentimenti e di tematiche suggestive ci lasciano incantati. Meraviglioso. Fulgido. Il più bello della trilogia.