Ambientato nelle estive campagne baresi, Svaniti nella notte è un intreccio interessante di tensione, drammi familiari e criminalità locale. Diretto da Renato De Maria, il film è un rifacimento de I segreti del settimo piano, pellicola argentina diretta da Patxi Amezcua. La sceneggiatura è nata dalla collaborazione di Luca Infascelli (La scuola cattolica) e l’attrice e sceneggiatrice Francesca Marciano (Io, loro e Lara). Nel cast si ritrovano figure già note nel panorama cinematografico nazionale e internazionale: il ruolo del protagonista Pietro, padre divorziato, è affidato a Riccardo Scamarcio (To Rome with love, L’ultimo paradiso). Al suo fianco l’attrice britannica Annabelle Wallis (Grace Helen in Peaky Blinders, Silent night) e Massimiliano Gallo (Pinocchio, E’ stata la mano di Dio).
Svaniti nella notte: il rapimento
Il film si apre nelle cristalline acque del mare pugliese: Pietro e Elena, insieme ai due figli Bianca e Giovanni, nuotano liberamente, presentandosi come la perfetta famiglia felice. Il quadro idilliaco viene interrotto poco dopo, in una fredda sala in cui i due coniugi, affiancati dagli avvocati, svolgono le trattative per il divorzio.
In assenza della madre, Pietro porta con se i due bambini nella grande casa di campagna in cui vive. Da padre premuroso, lava e sistema i figli per poi metterli a letto e dedicarsi lui stesso alla visione di una partita di calcio in televisione. Alla fine del primo tempo Bianca e Giovanni sono scomparsi. Al ritorno di Elena, i due genitori ricevono una chiamata anonima, con la quale i rapitori (o presunti tali) chiedono 150mila euro di riscatto. Pietro è disposto a tutto pur di salvare i suoi figli, restando intrappolato in quello che sembra l’inganno perfetto.
Dal silenzio della notte alla tensione continua
In Svaniti nella notte si crea un particolare equilibrio tra momenti di calma quasi inquietante e suspense continua. Tutta la prima parte del film, compresa la notte del rapimento, è il preludio al vero intreccio delle vicende. Ciò che sembra attirare maggiormente lo spettatore è proprio la scena della scomparsa dei due bambini: tutto sembra essere fermo, dalle piante grasse agli alberi all’esterno, e tutto si mantiene perfettamente silenzioso all’interno della casa. Niente sembrava far presagire il colpo di scena.
Dal momento del rapimento, però, ha inizio la corsa contro il tempo stesso. Pietro accetterà di lavorare come corriere della droga tra la Grecia e la Puglia pur di poter pagare il riscatto dei propri bambini, mettendo più volte in pericolo se stesso. Nel momento in cui Pietro ottiene il denaro, il film stupisce nuovamente lo spettatore. La tensione finisce per aumentare, in una incessante corsa per la verità e la giustizia per Pietro.
Svaniti nella notte: un premuroso padre divorziato
La più comune rappresentazione di un padre divorziato è di un genitore menefreghista, che a mal a pena garantisce il mantenimento per i propri figli. In Svaniti nella notte invece, si da una raffigurazione molto differente, e talvolta forse più veritiera, di un padre. Pietro si dedica con attenzione e dedizione ai suoi figli, sia nella quotidianità prima della loro scomparsa, sia dopo, cercando con ogni mezzo di riportarli al sicuro. Le parole di Elena in diverse scene del film rievocano dei precedenti problemi di ludopatia dell’ex marito in passato, ma tralasciando ciò, Pietro non sembra essere altro che un bravo padre.
L’amore che porta all’odio
Sembra sempre incredibile vedere lunghe relazioni, matrimoni decennali, finire con lotte tra legali e pugnalate alle spalle. Nelle prime scene, come anche nei ricordi di Pietro, i quattro venivano rappresentati come una famiglia felice, ma quando l’amore svanisce e la causa di divorzio ha inizio, qualsiasi interesse per l’altro cessa di esistere e l’egoismo ha la meglio. Ed è proprio la seconda parte del film che ci mostra questo: cosa siamo disposti a fare pur di avere vicini i propri cari, i propri bambini? A questo punto l’altro genitore diventa solo un intruso, un nemico da sconfiggere.
In questo modo, il finale di Svaniti nella notte porta lo spettatore ad un incessante e frustrante desiderio di giustizia, il tutto calato in un clima di suspense in continuo aumento.
Svaniti nella notte cattura l’attenzione del pubblico, svelando solo alla fine la tematica chiave del film e trasmettendo importanti chiavi di riflessione. Nell’incertezza del finale, il sostegno al personaggio di Pietro da parte dello spettatore è continuo fino alla sua vittoria.