Le saghe action sono pane per i denti di Netflix. A ogni saga che finisce, ce n’è sempre una pronta a iniziare. Da scoprire, da rincorrere. Come The Old Guard, il cui debutto risale al 2020 – pieno periodo Covid – e che adesso torna con un secondo capitolo pensato per un’estate all’insegna di adrenalina, pallottole, bolidi e un universo narrativo in espansione. Gina Prince-Bythewood, regista del primo film, passa il testimone a Victoria Mahoney per un proseguimento che, purtroppo, non è del tutto all’altezza delle aspettative.
Nel cast – guidato dall’iconica Charlize Theron – entra in scena un’altra colonna del cinema mondiale: Uma Thurman, nei panni di Discordia, una villain femminile che incarna alla perfezione l’archetipo più ricorrente dell’action contemporaneo: potente, solitaria, enigmatica. Con i fumetti di Greg Rucka e le illustrazioni di Leandro Fernández a fare da traccia, The Old Guard 2 cerca così di consolidare l’universo narrativo della saga, per imporsi nell’immaginario collettivo e diventare un titolo di punta sulla piattaforma – ma, alla fine, più che allargarsi, si sfalda.
La trama di The Old Guard 2
Dopo aver perso la sua immortalità, Andy deve fare i conti con una vita in cui il tempo, ora, conta davvero. Nonostante il suo essere più vulnerabile, non rinuncia a combattere, e continua a proteggere l’umanità insieme alla sua squadra. Ed è proprio mentre affronta la sua nuova vita, che una nuova minaccia insidiosa fa capolino: Quỳnh, un tempo sua alleata e amica fidata, è tornata. Salvata da Discordia, prima immortale della storia, la donna è accecata dal risentimento e dal desiderio di vendetta, convinta che Andromaca l’abbia abbandonata al suo destino e mai cercata. Mentre il gruppo tenta di fermare Discordia e riportare Quỳnh dalla loro parte, una scoperta rimescola le carte in gioco: Nile, la più giovane del team, non è solo l’ultima arrivata: è l’ultima immortale. E per questo, anche la più pericolosa. La ragazza, infatti, è considerata “la distruttrice”, quando ferisce, può togliere l’eternità.
Si decolla bene, si prosegue male
L’apertura di The Old Guard 2 faceva ben sperare. Panoramiche mozzafiato, Villa Konrad che si staglia maestosa, e subito un’incursione ad alto tasso adrenalinico. È innegabile la presenza scenica di Charlize Theron, che riesce a regalare buoni combattimenti corpo a corpo, coreografati con precisione chirurgica: la sua Andromaca, con look dark e movimenti scattanti, pare uscire direttamente da un videogioco fantasy. Dagli scontri nella villa extralusso agli inseguimenti urbani, tutto sembrava perciò preannunciare un secondo capitolo all’altezza del primo. Ma, a conti fatti, è stata solo un’ amara illusione: per tutta la durata, infatti, il ritmo è rimasto serrato ma anestetizzante.
Dal momento in cui si scopre che Quynh è stata salvata e che Discordia è la prima immortale, la sceneggiatura non riesce a essere incisiva. La regia – spesso priva di guizzi – accompagna una narrazione che vacilla e si sfilaccia. I personaggi si fanno sfocati, gli snodi narrativi si incastrano male, e ogni nuovo tassello viene aggiunto senza contribuire davvero all’approfondimento della lore di quel mondo. Nemmeno quando si sfogliano antichi libri o si ascoltano i racconti di figure più antiche come Tuah, si riesce a dare spessore a quell’universo.
Uma Thurman: la sua Discordia è l’unica vera garanzia
Tutto è sacrificato sull’altare della sola azione, ma i momenti muscolari non bastano a sorreggere un racconto che aspira a essere saga, non trovando mai il giusto equilibrio tra intrattenimento puro e profondità dei personaggi. Le premesse per fare bene c’erano, ma la costruzione narrativa, purtroppo, è debole. E quando la tensione sarebbe dovuta salire – quando Discordia incarna una minaccia sempre più viva – il climax finale si perde in una combinazione di scene senza tensione palpabile, incapaci di soddisfare l’attesa.
Lo scontro tra lei e Andromaca, più che deflagrare, si consuma in modo fiacco, sgonfiando del tutto il coinvolgimento e spegnendo l’ultima scintilla emotiva. Una consolazione, però, c’è, e non è il cliffhanger: anche se tutto sembra un preambolo lungo e affaticato in vista del terzo capitolo – e il film stesso lo dichiara – almeno una cosa regge: Uma Thurman in assetto da battaglia. Il suo sguardo vendicativo e imperscrutabile rievoca un’icona del passato recente: sembra a tratti di vedere la Beatrix Kiddo di Kill Bill che torna a far tremare la scena, con quello stesso aspetto glaciale e determinazione feroce.
The Old Guard 2
Sommario
Il secondo capitolo, pur iniziando bene, non adempie al suo compito: approfondire la lore di un universo che, al suo debutto, era risultato interessante. Trasformandosi così in un prologo fin troppo prolisso, che funge solo da terreno per il terzo capitolo.