The Order: recensione del film di Justin Kurzel – Venezia 81

Il regista porta in scena uno spaccato di realtà degli Stati Uniti molto amaro: quello del terrorismo interno, una minaccia che non muore mai

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Negli Stati Uniti, le fratture interne sembrano amplificarsi. All’interno di una nazione apparentemente solida, radici profonde di odio, in particolare razziale, continuano a fiorire. La storia documenta da tempo episodi di violenza estrema, inclusi tentativi di insurrezione, come dimostra l’assalto al Campidoglio del gennaio 2021. Questi eventi spaventosi rappresentano solo una delle tante inquietanti parentesi dell’America contemporanea, e che in alcuni casi hanno imitato le immaginarie insurrezioni descritte nel romanzo neonazista di William Luther Pierce, The Turner Diaries, il quale racconta il primo piano generale di terrorismo interno nel Paese.  È da questa premessa che nasce The Order, il nuovo film di Justin Kurzel, in concorso alla 81esima edizione della Mostra del Cinema di Venezia. Un cast d’eccezione compone questa nuova pellicola, in cui spiccano nomi di un certo calibro quali Jude Law, Nicholas Hoult e Tye Sheridan. The Order, che si rifà al libro The Silent Brotherhood di Kevin Flynn, sarà distribuito su Prime Video.

 

The Order, la trama

Nel 1983, il nord-ovest degli Stati Uniti è scosso da una serie di violente rapine in banca e operazioni di contraffazione. Questi crimini, che a prima vista sembrano essere motivati esclusivamente dall’avidità, si rivelano invece i primi segnali di una pericolosa guerra contro il governo americano, orchestrata da un gruppo appartenente a un’organizzazione terroristica alimentata dall’odio razziale. A intuire la gravità della situazione è un agente dell’FBI, che si mette sulle tracce dell’uomo dietro il complotto, deciso a fermare una temibile insurrezione prima che sia troppo tardi.

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The Order

Il terrorismo negli Stati Uniti

Mentre Alex Garland con Civil War ha offerto una visione di un possibile futuro distopico degli Stati Uniti divisi in una guerra civile, Kurzel, con The Order, si basa su eventi reali legati a un’organizzazione di suprematisti bianchi neonazisti, mettendoci dinanzi a una minaccia concreta e tangibile. Con una regia incisiva, una sceneggiatura concettuale e un ritmo che cresce in modo costante, Kurzel ci trasporta in un’atmosfera soffocante di antisemitismo, al centro della quale c’è un giovane affiliato all’Aryan Nation, deciso a liberare gli Stati Uniti da quelli che considera individui “impuri” e non degni. Un classico crime thriller che vede un convincente Jude Law nei panni di un impavido agente dell’FBI, in un serrato confronto con il terrorista interpretato da un Nicholas Hoult intenso e carismatico.

Le poche scene d’azione, pur limitate nel numero, sono realizzate con precisione es maestria, mantenendo costante la tensione e catturando l’attenzione degli spettatori fino a un finale che si rivela perfettamente coerente e soddisfacente, evitando qualsiasi traccia di delusione. Forse non il titolo più adatto alla sezione Fuori Concorso, ma sicuramente un’opera che merita apprezzamento per la sua qualità e per il coraggio di affrontare temi attuali ed estremamente importanti, che risuonano vicino a noi e su cui dovremmo iniziare a riflettere con maggiore attenzione.

Panoramica
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Sommario

Forse non il titolo più adatto alla sezione Fuori Concorso, ma sicuramente un’opera che merita apprezzamento per la sua qualità e per il coraggio di affrontare temi attuali ed estremamente importanti, che risuonano vicino a noi e su cui dovremmo iniziare a riflettere con maggiore attenzione.

Valeria Maiolino
Valeria Maiolino
Classe 1996. Laureata in Arti e Scienze dello Spettacolo alla Sapienza, con una tesi su Judy Garland e il cinema classico americano. Articolista su Edipress Srl, per Auto.it, InMoto.it, Corriere dello Sport e Tutto Sport. Approda su Cinefilos.it per continuare la sua carriera nel mondo del cinema e del giornalismo, dove attualmente ricopre il ruolo di redattrice. Nel 2021 pubblica il suo primo libro “Quello che mi lasci di te” e l’anno dopo esce il suo secondo romanzo con la Casa Editrice Another Coffee Stories, “Al di là del mare”.

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