Tick, Tick…Boom! Recensione del film con Andrew Garfield

Un omaggio al mitico drammaturgo di Broadway Jonathan Larson, rielaborato col cuore da Lin-Manuel Miranda. Disponibile su Netflix.

Tick, Tick... Boom!

Dal 19 Novembre è disponibile su Netflix Tick, Tick… Boom!, adattamento dell’omonimo spettacolo teatrale di Jonathan Larson, il celebre compositore e drammaturgo di Broadway, ideatore dell’iconico musical Rent.

 

Tick, Tick… Boom!: la vita dell’artista a New York

Tick, Tick… Boom! è ambientato cinque anni prima della morte di Larson– scomparso prematuramente nel 1996 – mentre incombe il suo trentesimo compleanno ed è alle prese con l’ideazione di quello che spera essere il rock-musical che lo consacrerà come artista, Superbia. Jonathan (Andrew Garfield) vive in un appartamento fatiscente, ignorato dal suo agente, lavora in una tavola calda e cerca di scrivere l’ultima canzone mancante nel libretto, da cui dipende l’arco emotivo di Superbia. Nonostante le difficoltà della vita da artista a New York, Jonathan crede nel suo talento. L’incedere un breve incoraggiamento da parte di Steven Sondheim lo sprona a perseguire il suo sogno, presentandosi come “il futuro del teatro musicale“.

Miranda, che ha reinventato il musical di Broadway con Hamilton (proprio come il musical rock di Larson del 1996, Rent), è qui su un terreno familiare. Ha interpretato il ruolo di Larson in un revival off-Broadway del 2014 di Tick, Tick… Boom! In questa trasposizione, non si limita affatto ad adattare la storia di Larson dal punto di vista cinematografico, ma ne estrapola il viaggio quotidiano di un uomo, regalandoci un’epopea di vita sugli artisti sconfitti dal pragmatismo quotidiano.

Tick, Tick… Boom! fu originariamente concepito dallo stesso Larson come un one man show autobiografico. Dopo la sua morte, la produzione è stata rilanciata come uno spettacolo a tre, coinvolgendo il suo migliore amico e la sua compagna come personaggi. Nella versione cinematografica, Miranda passa dalla performance teatrale delle canzoni con i cantanti Karessa (Vanessa Hudgens) e Roger (Joshua Henry) a una narrazione cinematografica degli eventi con la fidanzata di Larson, Susan (Alexandra Shipp) e il migliore amico Michael (Robin de Jesus).

Ci sono camei luminescenti, che scalderanno i cuori dei fan di Broadway, nel corso dell’intera pellicola, tra cui Judith Light, Jonathan Marc Sherman, Joel Grey, Daphne Rubin-Vega, Adam Pascal, Phillipa Soo, Phylicia Rashad, Bebe Neuwirth, Renee Elise Goldsberry e Bernadette Peters, mentre la star di Pose Mj Rodriguez interpreta una delle co-protagoniste al fianco di Jonathan.

Miranda ha visto Garfield nella produzione di Broadway del 2018 di Angels in America e ha ricordato la sua performance come “trascendente“. “Me ne sono andato pensando: ‘Oh, quel ragazzo può fare qualsiasi cosa’”, ha ricordato il regista. “Non sapevo se sapesse cantare, ma sentivo che poteva fare qualsiasi cosa. Così l’ho implicitamente scritturato nella mia mente probabilmente un anno prima di parlarne con lui“.

Tick Tick Boom

Tick, Tick… Boom!: l’istrionismo di Garfield vince ancora

L’arma segreta del regista Lin-Manuel Miranda per questo adattamento cinematografico di Tick, Tick… Boom! dell’opera del suo mentore per scelta sfrutta l’istrionismo attoriale e l’aspetto da fanciullo sempreverde di Andrew Garfield, quegli occhi penetranti e gentili e il viso che convoglia molteplici espressioni anche quando il dolore lo inonda.

Probabilmente è proprio il fascino fanciullesco di Garfield e la sua vulnerabilità “da uomo qualunque” a rendere più intense le scene drammatiche con il migliore amico Michael (una gemma assoluta di attore, Robin de Jesus). Ex venditore d’arte trasformato in un attuale uomo aziendale in carriera, Robin de Jesus è l’antitesi di Andrew Garfield. Miranda non demonizza o banalizza mai le vite e le lotte di coloro che hanno plasmato la vita dell’uomo che ha influenzato i suoi sforzi artistici.

Tick Tick Boom fiorisce dal punto di vista cinematografico e l’adattamento di Miranda è un trionfo; sfrutta pienamente i brani musicali di Larson sullo schermo, conferendogli nuova vita.

In un numero iniziale con Jonathan e Michael, mentre quest’ultimo si trasferisce in un nuovo appartamento di lusso, Miranda gioca con la velocità e gli strumenti del montaggio per rendere omaggio alle doti performative dei due. E, per la maggior del minutaggio, riesce ad equilibrare la verosimiglianza della performance di Larson del suo proprio musical come forma di narrazione, lo squallore romanzato della vita di New York a basso costo e la teatralità più calcolata delle fantasie digressive del suo personaggio principale.

Dopo La La Land di Damien Chazelle, anche il musical di Larson fa propria la necessità di preservare l’integrità della propria voce artistica per configurare la propria individualità e rendersi cantori generazionali. Il ‘JonLarson di Andrew Garfield è ossessionato da un orologio che ticchetta incessante in Tick, Tick… Boom!, che scandisce il percorso ingeneroso di una gavetta che non sembra mai concretizzarsi.

Il film di Miranda indaga il complesso di superiorità degli artisti, attraverso l’idea di creare un’arte che sia “in anticipo sui tempi”. Come il musical di Chazelle che ha vinto l’Oscar, anche Tick, Tick… Boom! traccia il coming-of-age di Jonathan Larson e la crescita all’interno della giungla newyorchese impara mentre dà vita a Superbia.

L’approccio leggermente surreale del film funziona egregiamente esplorando il processo creativo di Larson, indugiando sulla personalità artistica del grande autore: a tratti incompresa, avanguardista, spettacolare. Ma dietro all’artista, vuole suggerirci Miranda, altro non c’è che un giovane in cerca di fortuna nella Grande Mela, che tenta disperatamente di sopperire allo scorrere inesorabile del tempo, perso prima che riesca ad essere trasferito in canzone. Un tributo sentito e assolutamente umano, un omaggio al mondo del teatro e del musical da recuperare assolutamente.

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