Un fantasma in casa: recensione del nuovo film con David Harbour

Disponibile su Netflix dal 24 febbraio.

un fantasma in casa recensione

Tra le figure fantastiche, quelle che finiranno sempre per attirare ed incuriosire grandi e piccini sono proprio loro: i fantasmi! Questi esseri soprannaturali vantano una produzione cinematografica ampissima, che passa dal dipingerli come mostri maligni, nei film horror o paranormali, a rappresentarli come esserini innocui (si pensi al piccolo Casper!). Un fantasma in casa come tematiche non si distacca molto da qualsiasi altra pellicola sui “fantasmi buoni”. Scritta e diretta da Christopher Landon (disturbia, auguri per la tua morte), questa horror comedy è basata sul racconto “Ernest” di Geoff Manaugh. Nel cast ritroviamo David Harbour ( Jim Hopper nella serie Stranger Things) nei panni del fantasma Ernest, mentre Anthony Mackie (8 mile, Million dollar baby, Falcon nel Marvel Cinematic Universe) interpreta Frank Presley.

 

Un fantasma in casa: uno spirito buono

La famiglia Presley si trasferisce in una nuova casa: si tratta di una grande ed antica villetta, stranamente venduta ad un prezzo molto basso. Fin dal primo giorno Kevin, il figlio minore, nota degli strani riflessi provenienti dalla soffitta; proprio qui, pochi giorni dopo, conoscerà  Ernest! Si tratta di un fantasma buono,  che all’inizio cerca di spaventare il ragazzo, ma poi tra i due si instaurerà un  rapporto di amicizia.

Frank, il padre di Kevin, cerca di sfruttare la presenza del fantasma nella propria casa: posta i video di Ernest fatti dal figlio sui social per guadagnarci. Il fantasma diventa virale. Tutta una serie infinita di meme, commenti e challenge iniziano a popolare Instagram e TikTok, così da rendere Ernest una vera star del web.

Mentre Kevin cerca di aiutare Ernest a superare il limbo tra vita e morte in cui si trova, la CIA inizia ad attenzionare sempre di più le vicende della famiglia Presley, così da poter intrappolare e studiare il fantasma.

Un fantasma in casa
Frank, Kevin ed il fantasma Ernest nella stanza di Kevin.

Ernest, il fantasma più famoso del web

Un fantasma in casa tratta effettivamente tutta una serie di tematiche viste e riviste nel cinema: la casa infestata, il fantasma buono, il rapporto contrastante tra il figlio adolescente ed i genitori. Sono pochi gli elementi grazie ai quali il film mantiene un piccolo margine di originalità. Qui viene introdotta la presenza dei social. Ernest, da solitario spirito di una casa infestata, diventa un fenomeno globale attraverso internet; numerose sono le testate giornalistiche interessate a questo curioso essere, mentre folle di fan adoranti si appostano a tutte le ore fuori dalla casa dei Presley. Questo ci può aiutare a riflettere su come oramai si può sviluppare del vero fanatismo su ogni cosa;  grazie alla possibilità di diffondere velocemente informazioni a livello mondiale, anche un fantasma come Ernest può diventare virale. La discussione sui social arriva anche a considerare lo status giuridico ed i diritti dei fantasmi.

Sul piano  tecnico, si può notare chiaramente in  Un fantasma in casa l’utilizzo di effetti speciali scadenti: trattandosi di esseri paranormali, è difficile che venga data una rappresentazione univoca dei fantasmi, ma in questo caso lo stesso Ernest risulta essere rappresentato in maniera poco realistica. Già dalle prime scene il fantasma nel muoversi sembra essere una sorta di nuvola di sabbia brillante. Inoltre, risulta essere incongruente il fatto che Ernest possa in alcuni casi avere una sua fisicità;  toccando gli umani, il  corpo del fantasma diventa parzialmente solido.

Degna di nota è anche la performance di David Harbour nel ruolo del fantasma Ernest; pur non potendo comunicare con la parola (l’essere non era in grado di parlare), il personaggio riesce ad esprimere le proprie emozioni  e stati d’animo in una maniera  tale da poter instillare nello spettatore un certo grado di empatia. Particolarmente toccante è  l’ultima scena del film, in cui Kevin ed Ernest si dicono addio.

Un fantasma in casa: il rapporto genitori-figli

Un tema focale in Un fantasma in casa è anche la relazione che si instaura tra genitori e figli; fin dalle prime scene ne possiamo notare un chiaro esempio. Kevin ed il padre Frank hanno un rapporto particolarmente conflittuale; per quanto all’inizio sembri solamente che sia  il padre a provare a riavvicinarsi al figlio, nel corso delle vicende diverranno chiari i motivi delle divergenze tra i due. Il reale problema riguarda la comprensione reciproca tra padre e figlio che inizialmente tende a mancare, ma che si colmerà con il volgersi alla fine della storia.

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