Watcher, la recensione del thriller dalla parte delle donne

La Maika Monroe del It Follows al centro del dramma della Chloe Okuno di V/H/S/94

Watcher recensione

Tutti i thriller puntano a creare una sensazione di ansia e a sfruttare la naturale tendenza alla paranoia che gli spettatori moderni sembrano aver sviluppato nella vita quotidiana, tra emergenze e complottismi, ma non tutti riescono a distinguersi dalla massa. Nel bene o nel male, lo fa questo Watcher, thriller psicologico diretto dalla regista di uno dei migliori segmenti dell’antologia horror V/H/S/94, Chloe Okuno, che ha nella sua protagonista principale la Maika Monroe del It Follows di David Robert Mitchell, ma che soprattutto sfrutta la incredibile presenza scenica di Burn Gorman.

 

Una scelta di casting perfetta e fondamentale ai fini della storia, che ha nella giovane ex-surfista californiana e nel caratterista (visto in Crimson Peak, Enola Holmes, nei due Pacific Rim e molti altri) i due poli di un dramma nel quale non sarà facile distinguere la verità dalla fantasia, il pericolo vero da quello presunto. In questa nebbia si svolge tutto, e cresce lo spaesamento della povera Julia

A Bucarest, Nella tela del Ragno

La giovane donna, trasferitasi a Bucarest per seguire il marito nel suo nuovo lavoro, cerca di integrarsi nella nuova realtà. Proprio nel momento in cui la città viene sconvolta dagli omicidi di un misterioso serial killer, “il ragno”. Isolata e senza riuscire a comunicare, Julia si lascia suggestionare dagli avvenimenti fino ad sentirsi costantemente osservata da un uomo dal palazzo di fronte. Tra realtà e paranoia, Julia sprofonda in un vero e proprio incubo ad occhi aperti al quale nessuno sembra credere. Nemmeno il marito.

Che ha il volto di Karl Glusman (Greyhound – Il nemico invisibile, The Neon Demon, Animali notturni), chiamato a dare corpo all’indifferenza dei più – anche vicini – nei confronti della violenza sulle donne o delle minacce che spesso le circondano. Un tema centrale che il film scritto dalla stessa regista (con Zack Ford) – al cinema da mercoledì 7 settembre, distribuito da Lucky Red e Universal Pictures International Italy – sviluppa in maniera non banale, secondo direttrici tristemente attuali come gaslighting, manipolazione e stalking.

Watcher maika monroeWho watches the Watcher?

La scelta di mostrare come normale la tendenza a posizionare il proprio divano di fronte all’enorme finestra dalla quale si vede il palazzo dirimpetto fa venire il dubbio che la Romania sia un paese di voyeur ed esibizionisti, ma è una delle poche forzature di un dramma che ha in alcuni confronti troppo recitati – e in una parentesi onirica – i suoi momenti più deboli. E che invece nel silenzio delle persone, e di una metropoli grigia e aliena, costruisce intorno a noi e alla protagonista un labirinto fatto di zone tanto comuni quanto pericolose. Supermercati, cinema, sottopassaggi, cortili, stazioni si svuotano, lasciando soli vittime e carnefici, invisibili ai più, costretti a chiedere aiuto ognuno a modo proprio, secondo la propria etica. E in un panorama tanto comune, qualsiasi, tutti potremmo avere gli stessi dubbi. Anche per colpa della bravura della Okuno a sfruttare scenografie, fotografia e sonoro.

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RASSEGNA PANORAMICA
Mattia Pasquini
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watcher-maika-monroeSupermercati, cinema, sottopassaggi, cortili, stazioni si svuotano, lasciando soli vittime e carnefici, invisibili ai più, costretti a chiedere aiuto ognuno a modo proprio, secondo la propria etica. E in un panorama tanto comune, qualsiasi, tutti potremmo avere gli stessi dubbi. Anche per colpa della bravura della Okuno a sfruttare scenografie, fotografia e sonoro.