Staying Alive come stile di vita: John Travolta

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Staying Alive come stile di vita – Come sarebbe stata la sua vita, John Travolta, nato il 18 Febbraio 1954, lo aveva scritto nella sua stessa tradizione familiare. Con i sei fratelli ogni settimana metteva in scena una recita per il padre giocatore semi-professionista di football e la madre cantante. Quindi verso i 17 anni lasciò la scuola per andare a recitare direttamente a Broadway.

 

La biografia di John Travolta

In questa prima fase della carriera incontra la prima donna della sua vita: Diana Hyland, di molti anni più grande di lui. La loro storia è tristissima, visto che lei morirà di cancro dopo pochi anni.

A teatro porta in scena quello che negli anni ’80 sarà il film che lo renderà famoso definitivamente: Grease, mentre in televisione interpreta un ruolo in una serie televisiva che anticipa un altro suo personaggio iconico; la serie si intitola I ragazzi del sabato sera.

La febbre del Sabato sera del 1978 lo consacra sugli schermi, viene nominato, senza vincere, sia per l’Oscar che per il Golden Globe per la sua interpretazione del giovane proletario ambizioso Tony Manero.

La vita artistica di John Travolta prende subito la forma delle montagne russe; già dagli esordi picchi di notorietà e riconoscimenti si alterneranno a cadute nel dimenticatoio e fallimenti inaspettati.

Staying Alive come stile di vita: John Travolta

Dopo la conferma del successo con la trasposizione cinematografica di Grease, la cui colonna sonora ci accompagna ancora in molte serate revival e non, arrivano gli anni ’80 e un calo di notorietà, dal quale si salva solo la bella prova in Blow out di Brian De Palma, mentre il declino è sancito nel 1983 da Staying alive, seguito del film di John Badham diretto però da Sylvester Stallone che è un flop al botteghino.

Passano quindi alcuni anni di scelte sbagliate ed ecco che Travolta torna sulla breccia con un film caso della fine degli anni ’80; la saga di Senti chi parla, in cui l’attore inizia ad assumere la forma più rotondeggiante che lo caratterizzerà negli anni a seguire e che lo allontana decisamente dalla silhouette di Tony Manero e di Danny Zuko.

Le origini italiane lo attraggono inevitabilmente nel nostro paese; l’attore presenzia spesso a diverse manifestazioni televisive nostrane come testimonial o ospite che viene perennemente costretto a parlare bene delle donne, del cibo e della gente, per poi chiudere il tutto con lo stacchetto del balletto con Uma Thurman in Pulp Fiction.

John Travolta filmografia

Infatti, da Senti chi parla, del 1989, John Travolta finisce nuovamente per essere messo da parte; alcuni dicono che ha declinato ruoli che poi sono stati accettati e hanno reso famoso Richard Gere, per altri si tratta solo di una fase storica dell’attore che appunto viene recuperato e portato nuovamente in gloria da Quentin Tarantino che lo propone grasso e con i capelli lunghi come killer nel suo film spartiacque che vinse la Palma d’oro a Cannes nel 1994.

In quegli stessi anni, John Travolta sposa la sua attuale moglie, Kelly Preston, che gli resta accanto nonostante Scientology, che viene additata anche come causa della morte del figlio Jett, avvenuta tre anni fa e nonostante le voci più o meno accreditate di una presunta molestia ai danni di un ragazzo in una sauna e diverse relazioni omosessuali. Le voci sono state messe a tacere anche per vie legali, anche se la moglie ha una volta affermato di sapere di questa tendenza del marito.

John Travolta segue e promuove Scientology addirittura dal 1975, e visto che questa religione non concepisce la malattia, essendo i corpi degli umani già infestati dagli alieni, non accetta neanche la cura con medicine, fatto che ha portato il figlio Jett, che probabilmente soffriva di autismo mai diagnosticato, a morire per attacco cardiaco nel 2009 a soli 16 anni.

Dalla riscoperta ad opera di Quentin Tarantino, la carriera di John Travolta si assesta in maniera positiva, alternando film importanti ad altri che è meglio dimenticare, fino ad arrivare ad oggi dove interpreta un poliziotto che combatte il cartello della droga in Messico in Le belve di Oliver Stone, primo film che l’attore fa con il regista e che desiderava fare a tutti i costi.

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