Peter Jackson

E’ l’uomo del momento, tutti lo cercano e lo aspettano al varco. Peter Jackson vive oggi una giornata importante nella sua carriera e nella sua vita, perché oggi arriva al cinema il suo film più atteso, a ragione uno dei film più attesi della storia del cinema. Lo Hobbit Un Viaggio Inaspettato sarà tra poche ore in sale e queste sono alcune dichiarazioni rilasciate dal regista.

 

Come è stato ritornare nella Terra di Mezzo, oramai la tua seconda casa?

Quando girammo Il Signore degli Anelli ero sicuro che sarebbe stata un’esperienza irripetibile. E’ stato un periodo indimenticabile e importante, ma alla fine nessuno di noi pensava che saremmo tornati nella Terra di Mezzo. Eppure la realizzazione della Trilogia de Lo Hobbit non è stata da meno. Così ora posso dire di aver avuto un’esperienza irripetibile per ben due volte.

Dieci anni dopo ci siamo ritrovati su set con gli stessi talenti creativi e la stessa troupe e fin dal primo giorno c’è stata una bella atmosfera familiare.

Lo Hobbit è più avventuroso de Il Signore degli Anelli, quali sono le differenze come approccio alla storia? 

Lo Hobbit ti tiene col fiato sospeso perché nasce come favola e Tolkien lo ha scritto per i bambini suoi e di tutto il mondo. E’ un racconto straordinario che passa da un evento all’altro senza sosta. Rispetto al Signore degli Anelli è un po’ più leggero, i personaggi sono più pittoreschi, eppure non mancano riferimenti all’avidità e alla follia, c’è un innocente che cambia per sempre e quella “unione che fa la forza” porterà direttamente agli eventi de Il Signore degli Anelli. Insomma è quei che inizia tutto. 

Tolkien nutriva per Lo Hobbit un sentimento molto forte, come pensi di adattarlo rispettando quel sentimento?

Il lavoro su Lo Hobbit ha impiegato quasi tutta la vita di Tolkien  e buona parte delle idee che aveva per sviluppare la storia, ovvero l’ambientazione e la politica dell’epoca, si trovano proprio nell’appendice del volume finale de Il Signore degli Anelli. Noi abbiamo capito che potevamo ampliare la storia senza però compromettere Lo Hobbit che tutti conosciamo e amiamo. E così abbiamo fatto: abbiamo usato le note dell’autore a mo’ di modello. Personalmente ho trovato interessante il fatto che un’opera con un inizio relativamente semplice alla fine diventi un’epopea in sé.

Parlaci dell’evoluzione tecnologica, cosa rappresenterà per gli spettatori..

Vogliamo dare agli spettatori delle versioni cinematografiche de Lo Hobbit un’esperienza visiva che vada oltre Il Signore degli Anelli. Il 3D non esisteva nel cinema mainstream fino a dieci anni fa a questo livello qualitativo: noi abbiamo girato il film in 48 fps, il ché lo rende il primo lungometraggio girato con l’attuale tecnologia HFR 3D.

Bilbo è il protagonista indiscusso di questa nuova trilogia, ed avere un talento come Martin Freeman rappresenta un valore aggiunto?

Bilbo è un personaggio normale e reagisce come farebbe ognuno di noi nella sua situazione. Quando Bilbo si trova davanti ad un troll, la prima cosa che fa e non è sguainare la spada e combattere, ma tremare dalla paura. E Martin lo ha reso credibile. Non finge, è decisamente realistico e autentico. Ho sempre pensato che gli Hobbit fossero molto inglesi, con le loro tazzine da tè e i piedi davanti al fuoco. Di tutte le persone che conosco Martin probabilmente è la persona che più somigli a uno Hobbit.

Altro personaggio chiave è  Gandalf non credi? è un po’ il regista dietro alla storia… 

Per Gandalf Bilbo è la chiave di volta della compagnia e ne rappresenterà l’arma segreta, se e quando raggiungeranno Erebor. Gandalf, consigliere dei nani in strategia e tattica, pensa che abbiano bisogno di un ladro. Qualcuno che riesca a introdursi di soppianto a Erebor proprio sotto il naso del drago e a Gandalf piace l’idea che sia uno hobbit a farlo, perché i draghi non possono sentirne l’odore. Per questo sceglie Bilbo.

Come è stato rivedere Ian McKellen sul set?

Quando ho visto Ian McKellen su set col costume, la barba e il cappello ho pensato subito a Gandalf. Stranamente ha un’ottima resa sia come personaggio cinematografico sia come icona culturale.

Parlaci di Thorin, il personaggio che più di tutti rappresenta la sicurezza, il coraggio, la rivendicazione nel film..

Thorin è alla guida della compagnia dei nani e avevamo bisogno di qualcuno che avesse forza e autorità innate. E queste qualità vengono rispecchiate alla perfezione da Richard nell’interpretazione del personaggio di Thorin. E’ una pensione tranquillissima nella vita, ma quando indossa i panni di Thorin Scudodiquercia prende il controllo del gruppo. I nani svolgono un ruolo fondamentale nella storia, per questo era importante che creassimo dei personaggi con tratti e caratteristiche ben definiti e che trovassimo degli attori con personalità. E il risultato è stato una compagnia dei nani interpretata da un cast di persone incredibili.

Peter Jackson e Kate Blanchett

Tutte le news sul film nel nostro speciale: Lo Hobbit. Vi ricordiamo anche di leggere la nostra recensione film in anteprima: Lo Hobbit: un viaggio inaspettato.

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