Heart of the Sea – Le origini di Moby Dick: recensione

Heart of the Sea – Le origini di Moby Dick

È uno dei grandi classici della letteratura mondiale, un racconto d’avventura e di iniziazione, ma soprattutto una riflessione sull’uomo, la Natura e la volontà umana di governare le Forze con cui invece dovrebbe coabitare. È l’ultimo film di Ron Howard, Heart of the Sea – Le origini di Moby Dick, ma è anche lo stesso romanzo di Herman Melville.

 

In Heart of the Sea – Le origini di Moby Dick lo scrittore Herman è a caccia della storia dell’Essex, una baleniera che nel 1982 affondò nel cuore dell’Oceano Pacifico. Lo squattrinato e tormentato scrittore trova la verità presso l’ultimo superstite di quel tremendo naufragio: Thomas Nickerson. Il vecchio baleniere comincia, riluttante, il suo racconto, prima uno scontro tra uomini, poi tra gli uomini e il demonio, un mostro marino terribile e implacabile, quello che il mondo conoscerà poi con il nome di Moby Dick, nell’eterno classico di Melville.

Ispirato al romanzo Nel cuore dell’oceano – La vera storia della baleniera Essex, Heart of the Sea prosegue il cammino che Ron Howard aveva cominciato con Rush. Sia quest’epopea avventurosa che il film sportivo portano avanti i temi della determinazione, della forza di volontà, della gara. Ma se prima i protagonisti erano esseri umani, qui lo scontro diventa impari, tra Dio (o la Natura) e l’uomo. Non solo i temi ma anche la tecnica di Howard ricorda moltissimo il suo film precedente. Il regista entra nella nave con la sua macchina da presa, ce ne mostra ogni dettagli, dalla prua alla poppa. Argani, vele, corde e fiocine tutto viene scandagliato e toccato, annodato, sistemato, approntato per l’incredibile battaglia dei marinai contro il mare. Battaglia che si avvia verso l’inevitabile e scontata conclusione quando all’orizzonte compare quel “demonio bianco”. E il cammino dell’obiettivo, ancora una volta, come in Rush, è supportato dalla mano di Anthony Dod Mantle, direttore della fotografia che fa avvertire sulla pelle dello spettatore il sole, il sale, la fame e la sete, in una luce calda, brillante, spietata, così come il tremendo cetaceo.

Heart of the Sea – Le origini di Moby DickRon Howard può contare su un cast stellare che comprende Tom Holland, Ben Whishaw, Cillian Murphy, Brendan Gleeson, Benjamin Walker, Michelle Fairley insieme a tanti altri volti noti di cinema e televisione, tutti guidati da Chris Hemsworth che, ancora una volta in grande forma, conferma le sue solide doti artistiche in continua crescita.

Pur trovando il suo punto debole nella scrittura a volte troppo invadente con dialoghi didascalici, Heart of the Sea – Le origini di Moby Dick riesce a mettere in scena con la potenza delle immagini e della luce l’eterna lotta tra uomo e Dio, tra Natura e cultura, arrivando alla conclusione che ci sono forze, battaglie, mostri che l’uomo non può vincere. A volte bisogna guardare negli occhi l’avversario, come l’Owen Chase di Chris Hemsworth fa con la balena, e ammettere la resa, incondizionata, di fronte alla sua superiorità.

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Chiara Guida
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Chiara Guida
Laureata in Storia e Critica del Cinema alla Sapienza di Roma, è una gionalista e si occupa di critica cinematografica. Co-fondatrice di Cinefilos.it, lavora come direttore della testata da quando è stata fondata, nel 2010. Dal 2017, data di pubblicazione del suo primo libro, è autrice di saggi critici sul cinema, attività che coniuga al lavoro al giornale.
heart-of-the-sea-le-origini-di-moby-dick-ron-howardHeart of the Sea riesce a mettere in scena con la potenza delle immagini e della luce l’eterna lotta tra uomo e Dio, tra Natura e cultura, arrivando alla conclusione che ci sono forze, battaglie, mostri che l’uomo non può vincere.