A tre anni da Secret Service, gli agenti segreti britannici, che si nascondono dietro alla sartoria che da secoli veste principi e sovrani, tornano sul grande schermo, sempre diretti da Matthew Vaughn, in Kingsman: Il Cerchio d’Oro. Il sequel vede tornare Taron Egerton, Mark Strong e Colin Firth (la sorpresa ci viene anticipata già dal materiale promozionale) che si fanno affiancare da una nuova squadra di agenti segreti, questa volta americani del Kentuchy.

 

Kingsman: Il Cerchio d’Oro trama

Quando i Kingsman perdono ogni cosa, a seguito di un attacco terroristico messo in atto da Poppy (Julianne Moore), una narcotrafficante che incrocia la schizofrenia di un super cattivo alle maniere affettate di Martha Stewart, Eggsy e Merlino, gli unici scampati per miracolo alle esplosioni, si trovano a dover fronteggiare un’emergenza davvero seria. Trovano così gli Statesman, le spie/cugine statunitensi, che data la loro copertura, una distilleria di whiskey, hanno dei simpatici nomi in codice, che vanno da Whiskey (Pedro Pascal) e Tequila (Channing Tatum), passando per Ginger Ale (Halle Berry) e Champagne (Jeff Bridges). Quando la minaccia diventa globale, Kingsman e Statesman uniranno le forze, per fronteggiare l’avanzata dell’impero del narcotraffico di Poppy.

La tendenza all’eccesso

Matthew Vaughn torna a confezionare regia e sceneggiatura, riproponendo, in Kingsman: Il Cerchio d’Oro, tutti gli elementi di successo del primo episodi, aumentandoli in maniera esponenziale. E così, a parte la durata (Secret Service era di circa 30 minuti più lungo), questo secondo capitolo vede un numero maggiore di scene di combattimento, molti più momenti che indugiano nei dintorni dello splatter e, ovviamente, più esplosioni.

L’eccesso, che conferma la tendenza dei secondi capitoli in genere di minor valore rispetto all’originale, trova un valido sostegno “soltanto” nella scrittura, che invece si conferma puntuale e avvincente, briosa e leggermente volgare, ricca di spunti e arguzie anche nelle svolte narrative e nel tratteggiare alcuni caratteri (vedi il Presidente degli Stati Uniti), pur mostrandoci dei personaggi puri e disarmati di fronte alla certezza delle loro intenzioni.

Le emozioni di Kingsman: Il Cerchio d’Oro

Kingsman: Il Cerchio d’Oro non risparmia momenti di pura commozione, impreziosendo così una commedia d’azione che riesce a toccare anche corde emotive che sembrerebbero “al sicuro” di fronte a un approccio così pop al genere. Merito dei protagonisti che, chi di ritorno e chi alla sua prima volta, si trovano a perfetto agio nei panni di agenti e spie, dei James Bond della modernità che, per ogni volta che salvano il Mondo, riscuotono dei riconoscimenti davvero insoliti e pruriginosi. Protagonista di alcuni dei momenti più esilaranti e insieme surreali è Elton John nei panni di se stesso, prigioniero di lusso della folle Poppy, che tiene il cantante sotto sequestro per godere in solitudine delle sue performance.

kingsman il cerchio d'oroUno spettacolo pirotecnico al quadrato

Il montaggio serrato, le coreografie dei combattimenti e le battute sagaci fanno di Kingsman: Il Cerchio d’Oro uno spettacolo pirotecnico, esplosivo al quadrato. Manca la coesione narrativa del primo film e il gusto per la novità estetica, ma tutto viene compensato dalla simpatia dei protagonisti.

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