Un’ombra negli occhi: recensione del film Netflix

Su Netflix è disponibile Un'ombra negli occhi, film danese che narra la Seconda Guerra Mondiale vissuta dai bambini e dai giovani.

Un'ombra negli occhi

Un’ombra negli occhi è un film storico-drammatico Netflix in grado di spiccare tra i tanti che parlano di guerra. Il regista Ole Bornedal sceglie di raccontare un episodio realmente accaduto durante la Seconda Guerra Mondiale nella sua terra, la Danimarca. Così facendo, colpisce nel segno: la sua opera è tanto vera quanto profonda e struggente, un pugno nello stomaco per i temi trattati e una perla rara a livello di immagini e recitazione.

Un’ombra negli occhi: la storia vera dell’attentato alla Shell House

Il film prende spunto da un evento realmente accaduto durante la Seconda Guerra Mondiale. Nel 1945, la Royal Air Force decide di attaccare la Shell House di Copenaghen, sede della Gestapo e luogo di torture nei confronti delle spie e dei disertori. Durante l’attacco aereo, un errore delle forze britanniche fa si che parte dei bombardamenti vengano diretta ad una scuola elementare: lo sbaglio causa la morte di 125 civili, tra cui 86 bambini.

In Un’ombra negli occhi vengono raccontate le vicende di alcune persone coinvolte nell’attacco: un bambino rimasto traumatizzato dopo aver assistito ad un bombardamento, una bimba che ha visto l’uccisione di una spia in mezzo alla strada, una suora che non riesce a trovare la forza di credere, un giovane poliziotto della Gestapo disconosciuto dalla famiglia. Non i casi estremi, i soldati o gli internati, ma persone che potrebbero essere chiunque e che, a causa della guerra, sono impossibilitate a vivere serenamente.

Vite stravolte

In Un’ombra negli occhi vengono toccati tanti temi profondi, ma il filo conduttore del film è un concetto semplice quanto brutale: la guerra arriva e, qualsiasi momento tu stia vivendo, chiunque tu sia, invade ogni aspetto dell’esistenza. L’inizio del film esplicita bene l’idea: le immagini sono allegre, campi lunghi raffiguranti la campagna danese si alternano a scene allegre di una famiglia in festa. Un bambino fischiettante sta pedalando in bicicletta. Poco lontano, una macchina percorre le strade di provincia quando, improvvisamente un aereo lancia una bomba sull’auto, uccidendo la famiglia all’interno. L’idea è che anche nei luoghi più desolati, anche negli attimi di pace, non è possibile abbassare la guardia se si è in guerra.

un'ombra negli occhiLa fede, l’infanzia e l’amore sommersi dalla guerra

I protagonisti del film sono almeno cinque. Tre di questi sono dei bambini che devono giostrare i propri sentimenti tra l’infanzia e la guerra: la spensieratezza non può esistere fino in fondo. Non mancano gli attimi gioiosi, ma sono dei piccoli sprazzi nel generale clima di tensione del conflitto. Gli altri due protagonisti sono una novizia e un nazista. Entrambi molto giovani, faticano a costruire il proprio futuro nel contesto della guerra: Teresa perde la fede e Frederik è sommerso dai sensi di colpa.

Come se non bastasse la tensione del mondo circostante, la vita dei protagonisti di Un’ombra negli occhi – e quella delle persone attorno a loro – è messa a repentaglio dall’attacco alla scuola. Come le bombe e le macerie fanno con i personaggi del film, la guerra schiaccia e sacrifica in maniera casuale e spesso erronea soggetti innocenti per un ”bene più grande”. E cosa c’è di più innocente dei bambini, delle suore e degli innamorati?

Cast, musiche e immagini a regola d’arte in Un’ombra negli occhi

Il film è realmente una calamita per lo spettatore. A partire dai titoli di testa fino a quelli di coda, tutto è curato nei minimi dettagli per coinvolgere ed emozionare. Realtà e finzione drammatica si mescolano perfettamente per elevare ed esaltare i fatti storici. In tutto ciò, le musiche e il sonoro sono essenziali a far funzionare Un’ombra negli occhi: motivetti infantili e musica classica permettono alle immagini di danzare davanti agli occhi del pubblico, incantandolo. La regia e la fotografia sono eccelse e la recitazione non è da meno. Bravissimi soprattutto i bambini, volti di pietra di fronte agli orrori della guerra.

Particolare nota di merito va anche al modo in cui il film parla della fede, vissuta come rifugio o come assurdità nei momenti più disperati.

In conclusione Un’ombra degli occhi è un film spettacolare nel vero senso della parola: parte da un fatto reale e sentito, aggiunge la quantità di finzione e di magia necessaria per farne una spettacolo e arriva dritto al cuore dello spettatore. In un momento storico come quello attuale, non possiamo non consigliarvi di vederlo!

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