Se il sequel di Superman con Henry Cavill fosse mai stato realizzato, il DCEU avrebbe esplorato le paure dell’Uomo d’Acciaio, secondo il regista di Mission: Impossible, Christopher McQuarrie.
Uno degli aspetti più noti della cronologia cinematografica del DCEU sono stati i numerosi film in fase di sviluppo che non si sono mai concretizzati. Quando si è trattato della versione di Superman di Cavill, c’erano stati vari piani su cosa fare con la sua interpretazione dell’Uomo d’Acciaio. Nell’ultimo episodio di Happy, Sad, Confused, a McQuarrie è stato chiesto delle idee che aveva per un film di Superman con Cavill, dopo aver lavorato con la star britannica in Mission: Impossible – Fallout. Secondo McQuarrie, il sequel di Superman con Cavill avrebbe esplorato lati più profondi dell’icona DC, dato che l’attore de L’Uomo d’Acciaio aveva anche condiviso alcuni suggerimenti sulla direzione da dare al personaggio:
E poi, come si fa con Superman? Henry aveva già dato un’idea. Mi sono improvvisamente reso conto di come questi due personaggi avessero queste incredibili somiglianze, che hanno anche permesso un conflitto incredibile e una risoluzione straordinaria che ha ampliato l’universo.
Ma vi racconterò i primi cinque minuti del mio film di Superman, che era… immaginate Up della Pixar, una sequenza senza dialoghi che trattava proprio quel personaggio nei primi cinque minuti. I primi cinque minuti del film erano un’introduzione, dopo la quale si capiva esattamente cosa spingeva Superman, e esattamente di cosa aveva più paura, e perché Superman aveva fatto le scelte che aveva fatto, e sarebbe stato epico. Sarebbe stato epico, in cinque minuti, la portata del film sarebbe stata assolutamente straordinaria. L’altra cosa, e spero che chiunque guardi questo film, che si goda il finale di questo film [Mission: Impossible – The Final Reckoning], sia la sensazione che vorrei che vi lasciaste, perché è proprio questo che rappresenta Superman. È speranza, è fonte di ispirazione, e la gioia che crea.