Brick Mansions: la spiegazione del finale del film

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Diretto dal montatore e regista francese Camille Delamarre al suo debutto cinematografico, con una sceneggiatura scritta da Luc Besson, Robert Mark Kamen, Ryan Amon e Bibi Naceri, Brick Mansions (qui la recensione) è un thriller d’azione ambientato nei quartieri poveri con una buona dose di inseguimenti, sparatorie e acrobazie mozzafiato. Il film del 2014 prende inoltre spunto dal precedente successo francese District B13. Per quanto riguarda la trama, è piuttosto standard: un eroe rispettoso della legge fa squadra con un altro (a cui non importa nulla) per salvare un ghetto dalla sua imminente rovina.

Il film rientra nel genere del cinema d’azione urbano e distopico, con evidenti richiami a titoli come 1997: Fuga da New York di John Carpenter o The Raid di Gareth Evans, per l’ambientazione chiusa e l’impianto narrativo che ruota attorno a una scalata letterale e metaforica verso un nemico comune. Ma Brick Mansions si distingue per l’impiego esteso del parkour, coreografato e interpretato dallo stesso David Belle, fondatore della disciplina. Questa componente dinamica conferisce al film un’identità visiva energica e contemporanea, anche se la narrazione riprende archetipi classici: la città come gabbia, la redenzione personale, la lotta contro la corruzione istituzionale.

Oltre all’azione, Brick Mansions affronta però anche temi legati all’emarginazione sociale, al degrado urbano e alla manipolazione del potere. Il film assume anche un valore simbolico, poiché rappresenta uno degli ultimi ruoli interpretati da Paul Walker, famoso per Fast & Furious, prima della sua morte. Nel resto dell’articolo ci concentreremo però in particolare sul fornire una spiegazione dettagliata del finale, chiarendo gli eventi conclusivi e il loro significato rispetto ai temi centrali della pellicola.

Paul Walker e David Belle in Brick Mansions
Paul Walker e David Belle in Brick Mansions. Foto di Philippe Bosse © 2013 EUROPACORP

La trama di Brick Mansions

Il film è ambientato in una Detroit del futuro, corrotta, violenta e in mano alla malavita. Un intero quartiere popolare e semi-apocalittico funge da dimora per i criminali più violenti della città. La polizia per circoscrivere il pericolo e proteggere il resto degli abitanti, decide di costruire un muro di cinta controllando tutti i movimenti di entrata e di uscita. Nella zona chiusa ribattezzata come “Brick Mansions” sopravvivono solo i più forti e il crimine si rafforza di giorno in giorno. L’intero quartiere è controllato da Tremaine (RZA), padrone indisturbato e re della droga. Lungo la sua strada Tremaine incontrerà l’agente Damien Collier (Paul Walker) e l’ex galeotto Lino (David Belle).

Damien è un poliziotto sotto copertura, che dopo la morte del padre, dedica la sua vita alla lotta contro il crimine e la corruzione. Lino invece abita all’interno del quartiere e ogni giorno si batte per vivere una vita onesta cercando di combattere per il bene di tutta la comunità. Damien e Lino provengono da mondi totalmente differenti, hanno due vite diverse ma un nemico in comune: Tremaine. Il rapimento della ragazza di Lino da parte di Tremaine, provocherà una serie di adrenalinici avvenimenti che porteranno i due ad allearsi. Insieme cercheranno di mandare a monte un pericoloso piano che potrebbe abbattere l’intera città.

La minaccia della bomba

La tensione raggiunge dunque il culmine quando Tremaine si dichiara in possesso di una testata nucleare e minaccia di lanciarla su Detroit se non riceverà un riscatto. Damien e Lino devono dunque collaborare per la disattivazione dell’ordigno. Quando Damien e Lino si recano alla base di Tremaine in una missione suicida, Tremaine fa un’offerta a Damien. Il boss mafioso mostra loro da lontano la bomba, che è collegata a un missile russo puntato sul centro della città. Da vero uomo d’affari, Tremaine vuole vendere la bomba per una somma forfettaria di 30 milioni, a 10 dollari a persona. Si tratta forse di una cifra ragionevole, e Damien chiama i suoi superiori per chiedere loro di effettuare il trasferimento.

RZA in Brick Mansions
RZA in Brick Mansions. Foto di Philippe Bosse – © 2013 EUROPACORP – TRANSFILM INTERNATIONAL INC.

La città non dispone però di una somma del genere e l’affare non va in porto. Damien, tuttavia, continua comunque a stare al gioco, fingendo che i superiori stiano effettuando il trasferimento come richiesto. La banca segreta non aprirà prima di altri 25 minuti e Damien e Lino vengono portati in una cella ad aspettare che il denaro venga trasferito. Tuttavia, Damien rivela a Lino la verità: sono soli. Lino finge di stare male, mettono fuori combattimento la guardia e gli eroi scappano per salvarsi la vita. Dopo alcune altre sontuose sequenze di parkour, Lino e Damien eliminano i teppisti. Ma un cecchino continua a sparare loro dal tetto, finché i due raggiungono il tetto per eliminarlo.

Tremaine scopre a questo punto che Damien ha mentito riguardo all’autorità che avrebbe inviato il denaro. Inoltre, stanno liquidando il denaro che si trova sul conto di Tremaine. Tremaine, infuriato, sta per attivare la bomba, ma Damien spara al ricevitore del segnale e il missile non lascia il supporto. Sul tetto, Tremaine cambia idea riguardo all’idea di far saltare in aria la città, ma Rayzah cerca di prendere il controllo del dispositivo, solo che Lola lo spinge giù dal tetto. Damien ottiene  a quel punto il codice per disattivare la bomba, ma questo è casualmente identico al codice postale della zona. Mentre la bomba non esplode, Damien, Lino, Tremaine e tutti i suoi scagnozzi mafiosi si recano nell’ufficio del sindaco per un confronto.

La spiegazione del finale del film

Si comprende così che Tremaine non aveva mai avuto intenzione di lanciarla: la vera minaccia era un piano orchestrato dal sindaco per distruggere Brick Mansions e liberare l’area dalla criminalità e favorire le speculazioni edilizie. Brick Mansions presenta così una visione cupa del problema della gentrificazione. In un mondo distopico, un sindaco al di sopra della legge pensa che eliminare le persone sfortunate fermerebbe i crimini in un quartiere povero. Quello che il sindaco non sa è che questa sua confessione è stata riprese a diffusa ai media, smascherandolo prima che potesse essere troppo tardi.

RZA, Paul Walker e David Belle in Brick Mansions
RZA, Paul Walker e David Belle in Brick Mansions. Foto di © 2013 EUROPACORP – TRANSFILM INTERNATIONAL INC.

Damien, a questo punto, decide di lasciare il suo lavoro. Mentre Tremaine e Lino cercano di farlo ragionare, l’agente getta via il distintivo in un gesto impulsivo. Egli era stato coinvolto dopo che gli era stato fatto credere che suo padre era stato ucciso da Tremaine, ma la verità è che sono state le forze dell’ordine corrotte ad eliminarlo. Damien non vuole dunque più lavorare per questo ambiente marcio. Alla fine, la pace nel quartiere viene ripristinata e Tremaine si candida alle elezioni per la carica di sindaco. Le scuole e gli ospedali riaprono e, dato che alla fine del film Damien fa delle commissioni nel ghetto, crediamo che sia ancora lo sceriffo non ufficiale del quartiere.

Il finale di Brick Mansions ribalta così le aspettative: non è il criminale di quartiere il vero nemico, ma il potere corrotto delle istituzioni. Il film decostruisce la classica dicotomia buoni contro cattivi, mostrando che la vera violenza è quella del potere che marginalizza e sfrutta. La testata nucleare diventa metafora dell’abbandono sistematico delle periferie, e Brick Mansions rappresenta tutti quei luoghi dimenticati, ridotti a ghetti per interessi politici ed economici. Il gesto di Damien, che tradisce i suoi superiori per la verità, evidenzia un cambiamento profondo: la giustizia non può esistere senza coscienza.

Infine, la rielezione di Tremaine a sindaco è una chiusura provocatoria ma coerente: l’ex criminale, ora simbolo di riscatto e rappresentante degli emarginati, si propone come voce autentica della città. Brick Mansions non si limita a intrattenere, ma propone un messaggio sociale: la violenza, spesso rappresentata da esplosioni e inseguimenti, ha radici profonde nelle disuguaglianze e nella corruzione. La nuova amicizia tra Damien e Lino incarna una possibile riconciliazione tra forze opposte, unite dalla verità e dalla volontà di cambiare davvero le cose.

Gianmaria Cataldo
Gianmaria Cataldo
Laureato con lode in Storia e Critica del Cinema alla Sapienza e iscritto all’Ordine dei Giornalisti del Lazio come giornalista pubblicista. Dal 2018 collabora con Cinefilos.it, assumendo nel 2023 il ruolo di Caporedattore. È autore di saggi critici sul cinema pubblicati dalla casa editrice Bakemono Lab.
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