Il finale della stagione 1 di The Terminal List (leggi qui la nostra recensione) vede James Reece (Chris Pratt) portare a termine la sua missione di vendetta, ma a un costo enorme che prepara il terreno per le stagioni future. La serie Prime Video, tratta dal romanzo dell’ex Navy SEAL Jack Carr, segue Reece mentre scopre una cospirazione legata a un farmaco sperimentale e vendica la morte della sua squadra e della sua famiglia.
La cospirazione di RD4895 e Capstone
RD4895 è un farmaco sperimentale, creato per prevenire il PTSD, approvato dal Segretario alla Difesa Hartley insieme ad alti ufficiali della Marina. La compagnia Capstone Industries, guidata da Steve Horn, lo sviluppa e lo testa di nascosto sui Navy SEAL di Alpha Team senza consenso, spacciandolo per vitamina B12. Gli effetti collaterali includono tumori cerebrali e perdita di memoria.
Per evitare che la verità emergesse, Capstone e i complici nell’apparato militare decidono di eliminare Alpha Team con un’imboscata. Tutto avrebbe potuto restare segreto se Reece non fosse sopravvissuto e non avesse intrapreso la sua missione di vendetta.
Perché il Segretario Hartley si uccide
La giornalista Katie Buranek raccoglie prove sulla cospirazione e scrive un’inchiesta. Hartley riesce a bloccarne la pubblicazione e cerca di raccontare la sua “versione” dei fatti, dichiarando che le sue intenzioni erano nobili: aiutare i veterani con PTSD. Tuttavia, emerge che sapeva degli effetti collaterali e che avrebbe potuto fermare l’imboscata, ma non lo fece.
Reece la raggiunge e sta per ucciderla, ma Buranek lo convince a non farlo, avendo prove sufficienti per distruggerne la reputazione. Hartley, invece di lasciarsi abbattere o affrontare le conseguenze, si suicida con una pistola, probabilmente per orgoglio.
Il ruolo di Ben Edwards
Dopo mesi, Reece scopre che l’ultimo tassello della cospirazione porta alla CIA. I fondi della Capstone passano attraverso Oberon Analytics, collegata al Perù, lo stesso luogo dove Edwards aveva detto di volersi trasferire.
Si scopre che Ben Edwards, amico e confidente di Reece, era l’agente CIA che orchestrò l’imboscata, pagato 20 milioni di dollari. Edwards spiega di averlo fatto perché convinto che i SEAL sarebbero comunque morti per i tumori e che almeno così sarebbero caduti “con gli stivali ai piedi”. Ammette però anche l’avidità. Nonostante avesse aiutato Reece a eliminare i responsabili, lo fece per cancellare le proprie tracce. Accetta infine la morte per mano di Reece.
Il tumore di James
Reece
Alla fine della serie, Reece ha ancora il tumore cerebrale che gli causa dolori, perdita di memoria e visioni. La sua sorte rimane in sospeso, aprendo la strada a sviluppi futuri.
Nel romanzo, però, viene rivelato che il tumore è operabile: un meningioma a crescita lenta, con buone probabilità di rimozione chirurgica. La serie non mostra questa parte, probabilmente per usarla nella stagione 2.
Perché Reece va in Mozambico
Dopo aver ucciso Edwards ed essere ormai un ricercato negli Stati Uniti, Reece parte in barca verso il Mozambico, come mostrato nell’ultima scena. È proprio da lì che parte il secondo libro della saga, True Believer. La seconda stagione però non è ancora stata prodotta, a differenza del prequel: The Terminal List: Lupo Nero.
Il romanzo vede Reece nascondersi in Africa, dove si scontra con bracconieri locali. Questo lo rimette nel mirino del governo USA, che gli propone un patto: un perdono presidenziale e immunità in cambio della collaborazione con la CIA contro una nuova minaccia terroristica guidata da Mohammed “Mo” Farooq, un vecchio nemico di Reece dall’Iraq.