L’episodio finale di Task (qui la nostra recensione della serie) conclude in modo intenso e commovente la storia di Tom e Robbie, protagonisti di questa miniserie crime di HBO. La serie, iniziata come un classico gioco del gatto e del topo tra il Tom dell’FBI (Mark Ruffalo) e il criminale Robbie (Tom Pelphrey), si trasforma progressivamente in un dramma psicologico sull’emotività e sul trauma dei personaggi, più che su una semplice caccia al colpevole.
All’inizio, Robbie comincia a rapinare le case della gang dei Dark Hearts per attirare l’attenzione di Jayson, il membro del gruppo che aveva ucciso suo fratello Billy. La sua sete di vendetta lo rende imprudente, e la situazione degenera rapidamente. Intanto, anche i suoi inseguitori — l’FBI e gli stessi Dark Hearts — sono in crisi interne, distratti dai propri conflitti.
Dall’altra parte, Tom, agente dell’FBI, appare capace ma psicologicamente distrutto: il suo figlio adottivo Ethan ha ucciso la madre, Susan, durante un episodio psicotico. Oltre al dolore familiare, Tom scopre che un membro della sua stessa task force sta passando informazioni ai Dark Hearts, fatto che porta alla morte di Lizzie e dello stesso Robbie.
Le azioni di Robbie mettono in ginocchio i Dark Hearts, che cominciano a crollare dall’interno. Il boss Perry, che considera Jayson come un figlio, fa di tutto per recuperare la droga rubata, ma nasconde un terribile segreto: è stato lui a uccidere sua moglie, Eryn. Quando Jayson scopre la verità, la loro relazione “padre-figlio” implode, trascinando entrambi verso una tragica fine.
Nel finale, tutte le tensioni convergono. Con Robbie morto, Jayson decide di vendicarsi prendendo di mira Maeve, la figlia di Perry. Grasso, l’agente corrotto che aveva tradito Tom, scopre i piani di Jayson e, nonostante sia ferito, cerca di impedirgli di colpire ancora donne innocenti. Tom e Aleah arrivano sul posto, e ne segue un violento scontro a fuoco. Tuttavia, il cuore dell’episodio non è l’azione, ma le conseguenze emotive di ciò che è accaduto.
Tom, Ethan e la possibilità del perdono
Durante tutta la serie, Tom è tormentato dalla morte della moglie per mano del figlio. Non riesce a visitare Ethan in prigione e non sa come affrontare l’imminente udienza di condanna. Il suo intervento in aula potrebbe ridurre la pena del ragazzo, ma non sa se se la sente di perdonarlo.
Dopo la disfatta della sua squadra e la caduta dei Dark Hearts, Tom inizia a cambiare prospettiva. Il pentimento di Grasso e la decisione di accogliere Sam, il bambino rimasto orfano a causa di Robbie, lo aiutano a ritrovare una forma di pace. Prendersi cura del piccolo e vedere sua figlia coinvolta nel processo di guarigione lo spingono ad affrontare il proprio dolore.
Alla fine, Tom riesce a perdonare Ethan. In tribunale, dichiara che sarà lì ad accoglierlo quando verrà rilasciato. È un momento dolceamaro, che suggella il suo percorso emotivo. Poco dopo, arriva anche la notizia che Sam ha trovato una famiglia adottiva stabile.
Tom è combattuto all’idea di lasciarlo andare: vorrebbe adottarlo, come aveva fatto con Ethan. Tuttavia, l’amico Daniel gli fa notare che sarebbe una scelta egoistica: quando Ethan tornerà a casa, avrà bisogno dell’attenzione totale del padre, mentre Sam merita genitori che possano offrirgli tutto. Con grande dolore, Tom sceglie il bene del bambino, rinunciando a lui.
Il sacrificio di Robbie e la rinascita di Maeve
L’altra metà del finale ruota intorno a Robbie e alle conseguenze delle sue azioni. Dopo la sparatoria nella casa di Maeve, Tom trova la borsa di denaro lasciata da Robbie. Capisce subito la provenienza del denaro — frutto dei furti ai Dark Hearts — ma quando riferisce al suo superiore, dichiara di non aver trovato nulla.
Non vediamo mai la scena in cui Tom consegna i soldi a Maeve, ma il finale la mostra mentre prepara i bambini e lascia la casa paterna, diretta in Canada per ricominciare una nuova vita, proprio come Robbie aveva desiderato.
È ironico: Tom e Robbie erano su fronti opposti, ma i loro gesti — il perdono e il sacrificio — permettono a Maeve di liberarsi dal passato. Il padre criminale e il cugino fuorilegge non potranno più nuocerle, e la giovane può finalmente ricominciare. Il messaggio è chiaro: una sola scelta giusta, anche in mezzo a tante sbagliate, può ancora portare luce.
Grasso e la redenzione
Nel corso della serie, si scopre che Grasso era la talpa nell’FBI, e che passava informazioni ai Dark Hearts in cambio di denaro. Il suo obiettivo era pagare la casa della sorella e garantire un futuro ai suoi nipoti. Era un crimine, ma lo giustificava come “un male necessario”.
Dopo la morte di Lizzie, Grasso perde ogni giustificazione morale e decide di costituirsi. Prima che possa farlo, però, i Dark Hearts — attraverso il suo capo corrotto — tentano di eliminarlo. Gravemente ferito, riesce comunque a raggiungere la casa di Maeve e salvarla, sacrificandosi per redimersi.
In ospedale, Tom lo va a trovare. Grasso cerca perdono o punizione, ma Tom non gli concede né l’uno né l’altra. Gli dice solo che nessuno potrà mai giudicarlo più duramente di quanto lui giudichi sé stesso. È una scena di silenzioso perdono morale, che sottolinea quanto la colpa e il rimorso siano centrali nel racconto.
Le morti di Jayson e
Perry
I principali antagonisti, Jayson e Perry, rappresentano il cuore marcio dei Dark Hearts. Tutto parte da Jayson, che scopre che la moglie Eryn ha una relazione con Billy, fratello di Robbie, e lo uccide brutalmente. Da quel momento, diventa il bersaglio di Robbie e di Eryn stessa.
Perry, mentore di Jayson e figura paterna, cerca di ripulire il caos e salvare il suo “figlio” dalla rovina, ma finisce per uccidere Eryn per impedirle di parlare. Non sa, però, che la donna aveva preso la sua collana con le iniziali, che lo incrimina. Scoperta la verità, Jayson uccide Perry, ma prima di morire, l’uomo lo avverte che i nemici stanno arrivando. Jayson fugge, solo per essere ucciso da Grasso poco dopo. Nessuno dei due sopravvive ai propri errori, chiudendo il ciclo di violenza che avevano iniziato.
Il significato profondo di Task
Il finale di Task riporta l’intera serie al suo tema centrale: la psicologia del crimine e il modo in cui il male si radica nelle relazioni familiari. Come in Mare of Easttown (del medesimo autore, Brad Ingelsby), non conta solo cosa accade, ma perché accade: perché Robbie diventa un ladro, perché Ethan uccide la madre, perché Grasso tradisce.
La serie indaga le ferite ereditarie, mostrando come i traumi passino da genitori a figli. Tom è diviso tra l’amore e l’orrore per il figlio omicida; Maeve soffre per i crimini del padre; Sam cresce in un ambiente criminale; i figli di Robbie portano il peso delle sue scelte. Persino Perry e Jayson condividono un rapporto padre-figlio distorto.
Il messaggio finale è che il trauma non può essere cancellato, ma può essere interrotto. Tom perdona Ethan e rinuncia a Sam per amore. Robbie muore, ma lascia a Maeve la possibilità di una nuova vita. Grasso paga per i suoi peccati cercando di salvare un innocente.
Nessuno ottiene un lieto fine perfetto: Maeve è ancora troppo giovane per fare la madre, Sam non dimenticherà mai il suo passato, Tom vivrà per sempre con il peso della morte di Susan, e Grasso resterà segnato dal rimorso. Ma in mezzo al dolore, Task mostra la bellezza del riscatto, e la possibilità di costruire un futuro migliore nonostante le cicatrici.


Le morti di Jayson e
Perry