Terza giornata del Biografilm Festival 2015 di Bologna nel nome di Patricio Guzmán, dei diritti civili e della musica.

 

Il bottone di madreperla di Patricio Guzman
Il bottone di madreperla di Patricio Guzman

Oggi il grande maestro cileno del documentario Patricio Guzmán (La battaglia del Cile, Il caso Pinochet) presenterà al pubblico Il bottone di madreperla (El Boton de Nacar), vincitore dell’Orso d’Argento per la miglior sceneggiatura a Berlino 2015. La storia e la memoria del Cile sono indissolubilmente intrecciate all’acqua e a due massacri: quello dei Selknams, il popolo nativo americano che viveva in armonia con la natura cilena, sterminato dai colonizzatori; e quello dei desaparecidos di Villa Grimaldi a Santiago, il grande centro di detenzione e tortura cileno sotto la dittatura di Pinochet. Sono queste le chiavi interpretative usate dal regista per raccontare il Cile. «Il Cile è un paese che sta vivendo una realtà molto strana», ha dichiarato Guzmán all’incontro con la stampa del 5 giugno scorso, «c’è un desiderio di progresso economico e un desiderio di dimenticare la storia. Ciò porterà a un altro disastro; non si può vivere in questo modo, non si può vivere dimenticando. Il territorio del Cile è un territorio meraviglioso, immenso ma disabitato, vuoto. Una terra piena d’acqua, bellissima. È molto bello stare lì, perché si percepisce la solitudine e tutto il pianeta».

I Am Michael di Justin Kelly con James Franco e Zachary QuintoL’altro importante filo conduttore della giornata è rappresentato dall’attivismo per i diritti Lgbt. Ci sarà, infatti, la première italiana di I Am Michael, film di Justin Kelly con James Franco e Zachary Quinto sulla storia vera di Michael Glatze, fervente attivista gay che ha deciso di rinnegare la propria omosessualità dopo aver abbracciato un credo ortodosso dopo una profonda crisi personale. Altra proiezione molto attesa è quella di Torri, checche e tortellini, il documentario diretto da Andrea Adriatico sulla nascita del Cassero LGBT Center di Bologna, certamente una delle tappe più significative nella storia del movimento omosessuale italiano. La scanzonata e commovente ricostruzione di quell’avventura segna, infatti, una svolta cruciale: il passaggio dalla rivolta alla rivendicazione di spazi pubblici. E della città capoluogo che, nonostante tutte le sue contraddizioni, disse sì e concesse all’Arcigay non solo uno spazio pubblico, ma addirittura un monumento storico. Il tema Lgbt a Biografilm proseguirà nel corso della rassegna grazie a una collaborazione con il Cassero Center attiva su numerosi titoli in programma: saranno programmati anche Olya’s Love di Kirill Sakharnov, Voglio dormire con te di Mattia Colombo e The Amina Profile di Sophie Deraspe.

Enzo Jannacci, Lo Stradone con baglioreLa grande musica italiana è oggi celebrata al Biografilm Festival innanzitutto con l’omaggio a Enzo Jannacci, che solo pochi giorni fa avrebbe compiuto ottant’anni, protagonista del documentario Jannacci – Lo stradone col bagliore di Ranuccio Sodi, amico di Jannacci fino alla morte del cantautore avvenuta nell’aprile del 2013. Lo stradone col bagliore è un omaggio in musica, parole e immagini al modo di vivere e fare arte di Jannacci, ma anche di Milano, vista come una vera e propria fucina di talenti, da Giorgio Gaber a Giorgio Faletti, da Diego Abatantuono a Massimo Boldi, da Cochi e Renato a Paolo Rossi.

Sarà, inoltre, proiettato Senza Lucio di Mario Sesti, documentario dedicato al compianto e indimenticato cantautore bolognese Lucio Dalla.

Nel Concorso Internazionale passa The Troublemaker di Roberto Salinas, uno dei due film italiani: un focus sulla figura di Miguel d’Escoto Brockmann, controverso presidente dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 2008 che guiderà lo spettatore alla scoperta dell’Onu, del suo funzionamento e delle complesse correnti che uniscono e allontanano gli Stati membri.

Per dare uno sguardo al programma e al resto degli eventi: www.biografilm.it

 

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