Black Panther: il governo americano “commercia” con il Wakanda

A quanto pare, anche l’USDA, il Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti d’America, è un grande fan di Black Panther, il cinecomic Marvel diretto da Ryan Coogler e vincitore di ben tre premi Oscar. Probabilmente, però, l’eccessivo apprezzamento del dipartimento federale nei confronti del film con protagonista Chadwick Boseman ha indotto i suoi membri a non rendersi conto di un errore alquanto insolito e anche piuttosto divertente.

 

Il dipartimento ha infatti inserito Wakanda, nazione dell’Africa Orientale in cui si svolgono le vicende del cinecomic di Coogler, nella lista dei suoi partner commerciali, nonostante il regno di T’Challa sia un luogo fittizio partorito dalla mente di Stan Lee e Jack Kirby… cioè, non esiste! Un portavoce dell’USDA ha spiegato che l’errore è stato commesso durante un test da parte dello staff e che non sarebbe dovuto diventare di dominio pubblico.

L’errore è stato scovato da un’utente di Twitter: il tariffario del sito web del Dipartimento dell’Agricoltura ha presentato per alcune ore una lista dettagliata di beni – tra cui animali, tabacco, latticini e alcool – che sarebbero al centro di scambi commerciali tra l’America e il Wakanda. L’errore ha subito scatenato le reazioni più disparate sul web, ma in seguito alla diffusione della notizia è stato prontamente rimosso.

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Successo planetario capace di incassare 1,3 miliardi in tutto il mondo, secondo film Marvel con il maggior risultato domestico di sempre secondo solo ad Avengers: Endgame e vincitore di tre premi Oscar, Black Panther tornerà con un nuovo capitolo – Black Panther 2 – inserito nella Fase 5 del MCU, come confermato da Kevin Feige.

Ryan Coogler è stato confermato a capo del sequel per il quale curerà sia regia che sceneggiatura. Intervistato da Indiewire, il filmaker americano ha confessato di non sentire alcuna pressione per questo nuovo progetto e spiegato cosa intende raggiungere con la prossima avventura di T’Challa:

Credo che la pressione sarà sempre lì ad aspettarmi. Ho avuto la possibilità di realizzare tre lungometraggi, ognuno dei quali aveva il suo specifico tipo di pressione e sui quali gravavano aspettative diverse […] Ma qui si tratterà di girare un sequel, il che è qualcosa che non ho mai fatto prima, ed è un sequel di un film che ho diretto, quindi penso che ci sarà molta pressione e per questo cercherò di concentrarmi sul lavoro come sempre. Giorno dopo giorno, un passo alla volta, eliminando l’ansia intorno a noi, per creare una storia che abbia un qualche tipo di significato.

Fonte: NBCNews.com

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