Emilia Clarke rimpiange di aver recitato in “stupidi film action”

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A meno di un mese dal debutto dell’ottava stagione di Games Of Thrones, l’ultima in senso assoluto dello show principale (poi verranno spin-off e prequel), Emilia Clarke ha discusso con Variety della sua carriera oltre i confini dell’esperienza televisiva attraverso successi e qualche fallimento, paragonando il suo percorso professionale a quello dell’amico e collega Kit Harington.

In termini lavorativi, Kit ed io siamo uguali e controparti, Abbiamo praticamente la stessa età, i nostri personaggi hanno intrapreso viaggi paralleli e noi, come attori, abbiamo intrapreso gli stessi viaggi. Abbiamo entrambi commesso degli errori recitando in stupidi film d’azione di cui siamo pentiti, ma anche lavorato a cose favolose di cui siamo orgogliosi, tornando sempre a Game of Thrones. Kit è la persona alla quale chiedo ogni volta ‘Come stai gestendo questa cosa? Stai bene?’, perché siamo in perfetta sincronia, anche se filmiamo da parti opposte del mondo.

Non è difficile ipotizzare a quali “stupidi film action” si riferisca l’attrice: nel 2015, nel pieno entusiasmo per la serie targata HBO, la Clarke è stata scelta per interpretare la protagonista femminile Sarah Connor nel disastroso Terminator Genesys, progetto che lei stessa definì “infernale“, al fianco del regista Alan Taylor descritto come “irriconoscibile” rispetto all’atmosfera di armonia in cui lo aveva conosciuto lei lavorando al Trono di Spade. “Quel film fu masticato e sputato dalla produzione”, raccontò all’epoca.

Fortunatamente la carriera dell’attrice sembra essersi brillantemente ripresa, prima grazie al delizioso Io prima di di te, poi con Solo: A Star Wars Story; attualmente è impegnata con le riprese della nuova commedia natalizia firmata da Paul Feig al fianco di Emma Thompson e Henry Golding. I dettagli della trama sono scarsi al momento ma si sa che il film sarà ambientato a Londra durante una vacanza romantica tra i due protagonisti.

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Fonte: Variety

Cecilia Strazza
Cecilia Strazza
Nata a Roma nel 1990, Cecilia Strazza si è occupata per anni di analisi del film e critica cinematografica, collaborando con le riviste online Cinefilos.it e Sentireascoltare.com. Con Bakemono Lab ha pubblicato i volumi “Don’t you (forget about me): il cinema teen di John Hughes”, “Just like honey: il cinema di Sofia Coppola”, e con Bietti il saggio “Greta Gerwig: lo sguardo nuovo del cinema femminile“. Insieme a Chiara Guida e Davide Cantire è autrice e conduttrice del podcast “Cinema e…” e dal 2020 lavora in Wildside.
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