Festival di Venezia 2020: esclusa una versione “digitale”

Joaquin Phoenix e Todd Phillips Venezia 76
Joaquin Phoenix, Todd Phillips a Venezia 76 - Foto di Luigi De Pompeis - © Cinefilos.it

Nonostante l’emergenza coronavirus, proseguono senza troppi cambiamenti i preparativi per il Festival di Venezia, che dovrebbe svolgersi nelle prime di settimane di settembre.

 

Tuttavia, a seguito dell’annuncio del Festival di Toronto, che si sta preparando per una versione digitale, la risposta di Venezia è che la Mostra non si può realizzare in remoto. A Variety, un portavoce del Fesitval più antico del mondo ha dichiarato che si può pensare di utilizzare la tecnologia per alcuni progetti e iniziative, ma non si tratta assolutamente di soluzioni che sostituirebbero il Festival del Lido.

Parlando con l’ANSA, il direttore del Festival di Venezia, Alberto Barbera, ha dichiarato: “Toronto è un tipo differente di festival, non comparabile con Cannes o Venezia, noi stiamo lavorando esattamente come negli anni scorsi. Mancano ancora due mesi e davanti ci sono tre scenari possibili: quello più pessimistico con la pandemia ancora attiva che ci costringe a prendere un bell’anno sabbatico e mettere questa edizione 2020 tra parentesi. C’è poi lo scenario più ottimista, la pandemia si arresta e tutto torna come prima e, infine, quello intermedio che prevede dei vincoli che ora non possiamo prevedere e con i quali ci dovremo confrontare. Insomma entrambe sono variabili non da poco che richiederanno decisioni condivise, ma di fronte a dati certi. E questo prima di fine maggio”. 

In merito alla programmazione in sala, Barbera aggiunge: “Non è detto che per le sale vada così male se si torna però a una cosiddetta normalità e si supera la diffidenza e la paura della gente sempre più abituata a vedere film in streaming. Ma potrebbe anche tornare la voglia della gente di condividere gli eventi in prima persona nonostante l’accelerazione del mercato sempre più diviso tra distribuzione in sala e streaming. La storia ci insegna che dopo periodi tragici, cataclismi mondiali, si sviluppano molte inaspettate energie”. 

Intanto, il Festival di Cannes rimane rimandato a fine giugno, inizio luglio, con la possibilità di slittare e addossare le sue date a quelle di Venezia e Toronto. Qualunque cosa accada, sembra ormai sicuro che i prossimi due mesi saranno decisivi per la sorte di queste grandi manifestazioni culturali.

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