X-Men e il “problema” che emerge già in Spider-Man: No Way Home

X men The Marvels

Fino a Spider-Man: No Way Home non era mai stato portato realmente all’attenzione del pubblico un “problema” che si era già presentato in Captain America: Civil War e che potrebbe avere delle ripercussioni sulla presentazione degli X-Men nel MCU.

 

Ricordiamo che in Civil War, quando Spider-Man fa il suo ingresso nel MCU, War Machine pone a Iron Man il problema della giovane età del nuovo arrivato, questione che Tony Stark dribbla con una battuta di spirito. Questa cosa però gli si ritorce contro in Infinity War, quando vede un ragazzino morire tra le sue braccia, lontano da casa, incenerito da Thanos.

In Spider-Man: No Way Home, zia May riceve lo stesso trattamento di Tony Stark, quando, nella centrale di polizia dove viene portata insieme al nipote a inizio film, deve rispondere all’accusa di aver incoraggiato il ragazzo minorenne a mettersi nei guai e a comportarsi da eroe. “Chi lo farebbe?”, chiede l’agente ad una May naturalmente frastornata.

La donna non risponde, ma noi potremmo, portando alla mente quel personaggio che nei fumetti degli X-Men accoglie adolescenti spaventati, li aiuta a controllare i proprio poteri e li addestra alla guerra nella Stanza del Perico: Charles Xavier. Ora, questa questione che nei fumetti non sembra essere un problema, si pone eccome se pensiamo a come verranno rappresentati i mutanti nel MCU.

I film della Fox non hanno mai veramente fatto i conti con questa domanda. I film originali degli X-Men l’hanno saltato del tutto quella parte; sebbene il Professor X gestisse una scuola, la stragrande maggioranza degli X-Men che scendono in battaglia erano adulti. Successivamente la Fox è tornata indietro nella sequenza temporale degli X-Men con X-Men: L’Inizio, introducendo un’iterazione più giovane della squadra, ma non ha mai pensato molto alle implicazioni.

Ma il MCU, con il suo più alto grado di autoconsapevolezza, non potrà resistere all’affrontare questa domanda. Dopotutto, lo stesso Charles Xavier non è più il completo benefattore e lungimirante leader buono, ma assume adesso delle ombre che nei fumetti erano sempre state presenti, ma che nei film Fox sono state schiarite e che adesso tornano a galla: in lui c’è un lato oscuro nella sua volontà di mandare gli adolescenti in guerra. Per lo meno, rivela che c’è un pragmatismo in lui che chiarisce quanto per lui i mutanti non avranno mai pace o non saranno mai accettati, per quanto lui stesso si sforzi per ottenere quella parità.

In un approccio realistico al MCU, i film sugli X-Men dovranno rispondere anche a quanto sia giusto ed eticamente corretto mettere in pericolo dei minori, per quanto essi siano dotati di poteri incredibili.

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