Chris Evans risponde all’affermazione di Quentin Tarantino riguardo gli attori della Marvel

Captain America Chris Evans

L’anno scorso, a Quentin Tarantino è stato chiesto un proprio parere riguardo l’atteggiamento di alcuni dei suoi colleghi registi nei confronti dei film Marvel o sui supereroi in generale. Nonostante il regista di Pulp Fiction abbia ammesso di apprezzare alcuni film tratti dai fumetti (si è detto un grande fan di Thor: Ragnarök), ha anche delineato quello che secondo lui è il problema principale con ciò che ha descritto come la “Marvelizzazione di Hollywood“. “Ci sono tutti questi attori che sono diventati famosi interpretando questi personaggi. Ma non sono star del cinema. Giusto? Capitan America è la star. Oppure Thor è la stella. Voglio dire, non sono la prima persona a dirlo. Penso che sia stato detto un’infinità di volte… ma è come se fossero questi personaggi del franchise a diventare una star”.

 

Anche se c’è sicuramente un elemento di verità in questo (il personaggio tende a diventare più importante dell’attore), qualcuno potrebbe davvero sostenere che Chris Evans, ad esempio, non dovrebbe essere considerato una star del cinema perché ha interpretato Capitan America? A quanto pare, però, lo stesso Evans è in realtà è d’accordo con Tarantino, almeno in una certa misura. “Questa è stata la bellezza di lavorare sui film Marvel. Non hai mai dovuto essere in prima linea né al centro del progetto“, ha detto Chris Evans durante un’intervista con la rivista GQ. “Quentin Tarantino lo ha detto di recente e io ho pensato, sai, ha ragione. Il personaggio è la stella. Ci sei dentro, ma non ne senti il peso”.

A non essere d’accordo è però il presidente dei Marvel Studios Kevin Feige, il quale non vede le cose allo stesso modo del suo ex collaboratore. “Penso che sia qualcosa che [Chris Evans] stava dicendo a se stesso, e penso che sia qualcosa che molti dei Vendicatori, incluso Robert, si direbbero, il che in realtà è stato molto utile per il processo. Ma in alcuni casi, compreso quello di Chris, non è del tutto vero”. Come si evince, è questo ancora una discussione particolarmente attiva, sulla quale si era espresso anche Samuel L. Jackson, frequente collaboratore di Tarantino, affermando che “Ci vuole un attore per essere quei personaggi particolari, qual è sempre stato il segno della celebrità nel cinema? Molti culi sulle poltrone dei cinema? Di cosa stiamo parlando allora?”.

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