Harrison Ford racconta di quando fu quasi licenziato da George Lucas

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Harrison Ford ottenne il suo primo ruolo importante in un film nella commedia drammatica nostalgica American Graffiti di George Lucas, un successo al botteghino da 140 milioni di dollari nel 1973, ma la sua grande occasione si trasformò in un nulla di fatto quando fu quasi licenziato dal film per una ragione del tutto assurda.

Quattro anni prima che Guerre Stellari cambiasse per sempre il mondo del cinema, modificando significativamente la carriera del giovane Harrison Ford, Lucas assunse la futura star di Han Solo per interpretare uno dei ragazzini appassionati di auto degli anni ’50 nel suo successo del 1973, candidato all’Oscar.

Il ruolo di Harrison Ford in American Graffiti era relativamente minore, ma ebbe comunque un impatto notevole come parte dell’imponente cast del film, contribuendo nel suo piccolo a far sì che il film ricevesse cinque nomination all’Oscar e incassasse 140 milioni di dollari in tutto il mondo.

Ma la svolta di Harrison Ford in American Graffiti rischiò di non arrivare mai, dato che fu quasi licenziato dal film per essere stato avido al tavolo dei servizi di catering, come rivelò in una nuova intervista (tramite Variety):

Molti attori provenivano da quella serie, e pensai che fosse notevole il modo in cui George [Lucas] usò la musica in quel film; era un uso raro della musica contemporanea. Quel film fu divertente da realizzare. Fu realizzato con un budget molto, molto basso. Ricordo che fui quasi licenziato per aver preso due ciambelle invece di quella che mi spettava.

Sono pochi gli attori che hanno cambiato il volto del cinema, e sicuramente Harrison Ford è uno di essi. All’indomani della sua prima nomination agli Emmy per Shrinking, il nostro Han Solo continua ad avere una carriera longeva costellata di successi e di talento.

Chiara Guida
Chiara Guida
Laureata in Storia e Critica del Cinema alla Sapienza di Roma, è una gionalista e si occupa di critica cinematografica. Co-fondatrice di Cinefilos.it, lavora come direttore della testata da quando è stata fondata, nel 2010. Dal 2017, data di pubblicazione del suo primo libro, è autrice di saggi critici sul cinema, attività che coniuga al lavoro al giornale.
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