Festival di Roma 2013 : Another Me conferenza stampa con Sophie Turner

Another Me Sophie TurnerSono arrivati al Festival Internazionale del Film di Roma 2013 i protagonisti del film in concorso Another Me di Isabel Coixet, Sophie Turner , Gregg Sulkin e Leonor Watling e le produttrici Rebekah Gilbertson, Nicole Carmen Davis e Mariela Besuievsky.

 

Tante domande alla regista Isabel Coixet che ci spiega perché ha voluto raccontare questa storia : “Molti anni fa stavo lavorando ad un’altro progetto con Rebekah Gilbertson e lei mi diede questo libro. Nel volo tra Londra e Barcellona lo lessi e arrivata a casa ero certa che c’era un film in quel testo: era una storia che mi toccava in modo molto personale perché anch’io ho una figlia adolescente e quel libro mi ricordava anche come ero io da adolescente, e così è cominciata.”

Questo é un thriller psicologico che però al contrario di altri, lavora direttamente a carte scoperte già dalle prime scene e dal titolo, come mai questa scelta? “Per me la scelta è stata ‘Come viviamo con i nostri fantasmi’, la parte più importante nella narrazione è stata mostrare come noi conviviamo con i problemi del passato. Questo per me è più importante di un mistero. Io sono una di quelle persone che quando va a vedere i film del mistero, già dopo due minuti dall’inizio capisce cosa succederà , quindi per me la sfida era più rappresentare questa situazione chiusa in un appartamento, queste persone che si tengono dentro tanti segreti e come queste quattro persone convivono con il peso del passato.”

Ci sono influenze in stile giapponese, anche lei vede questo genere di cinema nel suo film? “Io amo molto il Giappone, e amo i film giapponesi che prendono questa cosa dei fantasmi come un elemento naturale. Ma penso che il mio film più che influenzato dal cinema giapponese, sia più influenzato dalla letteratura giapponese, come Banana Yoshimoto e Murakami che scrivono proprio storie di fantasmi. Perché come in quei libri anche noi dobbiamo convivere con dei fantasmi e anche se il film è strutturato come thriller io volevo mostrare come noi integriamo nelle nostre vite queste morti.”

Ma anche suggestione come Le Due Sorelle di Brian De Palma o il tunnel di A Volte Ritornano di Stephen King… “Ho avuto la possibilità di parlare spesso con Brian De Palma ultimamente e parlando con lui gli ho raccontato questa storia e lui mi ha detto ‘Si questo film è come Fascination ma con un atteggiamento moderno’ e io gli risposi ‘ Si, ma il tuo film era come un film di Hitchcok con un atteggiamento moderno!’.”

Sophie Turner, Sansa Stark della famosa serie tv Il Trono di Spade è al suo debutto sul grande schermo : “L’esperienza di un lungometraggio è stata così entusiasmante. Innanzitutto lavorare ad una storia contemporanea con una grande regista. Il cambiamento maggiore dal piccolo al grande schermo è stato il passaggio dal lavorare con un gruppo di cast e staff enorme ad un gruppo molto più ristretto , con cui è facile legare, che quello è il limite delle grandi produzioni. Quindi per me quest’esperienza è stata un grande cambiamento, anche un grande sollievo poter portare i jeans e maglietta. E’ stata per ora forse l’esperienza di lavoro più entusiasmante.”

Il personaggio di Sansa è molto diverso da Fay in Antoher Me“Si , avevo bisogno di liberarmi dalla depressione di Sansa e dal fatto che in ogni scena il mio personaggio piange. Un cambiamento completo di personaggio è stato molto bello. E’ come uscire dalla porta laterale del Trono di Spade per un po’.” 

Ma ti ritrovi di più nel ruolo di Fay in Another Me o in Sansa ne Il Trono di Spade? :“Credo di mettere un po di me stessa in ogni personaggio che faccio, mi piace dire che io sono Sansa. Ma quando ero più piccola ero sicuramente più Fay che Sansa, perché come dicevo a Gregg per scherzo facevo parte della Lega Wrestling. E anche ora sono forse un po‘ più vicina a Fay semplicemente perché è un personaggio contemporaneo.”

Classe 1996, la Turner è contentissima del lavoro che svolge“Il Trono di Spade non è mai stato un lavoro stressante e non lo è adesso. Considero la recitazione un lavoro divertente, magari sarà diverso quando dovrò pagare il mutuo, ma per ora no. Ci sono certi elementi che riguardano la recitazione che sono stressanti, perchè sei sotto una grande pressione,e poi ad esempio vengono scritte cose su di te che a volte ti possono ferire, ma fa parte del pacchetto che tu accetti e una volta che lo accetti non devi prendertela ma godertela.” 

Altro protagonista, il giovanissimo Gregg Sulkin, riconoscibile per un piccolo ruolo nella serie tv Pretty Little Liars , che ci dice come reagirebbe se fosse al posto del suo personaggio, se la sua ragazza gli dicesse che vede i fantasmi:” Probabilmente scapperei! Ma la cosa più bella di questa storia è che il personaggio di Fay è un’adolescente molto normale che si ritrova in una strana situazione, è una situazione così realistica in un mondo non realistico. Domande irrisolte, fantasmi e situazioni irrisolte ed è questo che mi ha attratto di più nel copione.”

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