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“The Knick”, attualmente in programmazione sull’emittente via cavo statunitense Cinemax, è ambientata nella New York di inizio ‘900, all’interno dell’ospedale Knickerbocker. Il chirurgo John Thackery – un brillante pioniere di nuovi metodi nel campo della chirurgia che nasconde una dipendenza dalla cocaina – opera a capo di un team di medici e infermieri in un’epoca caratterizzata da elevati tassi di mortalità e assenza di antibiotici.
Accanto a Clive Owen, nel cast figurano tra gli altri Andrè Holland (attore cinematografico, teatrale e televisivo interprete della serie “Amici di letto” e dei film Bride Wars – La mia miglior nemica e 42 – La vera storia di una leggenda americana), Jeremy Bobb (interprete di serie televisive come “Boardwalk Empire”, “House Of Cards”, “Hostages”), Eve Hewson (protagonista di This Must Be the Place accanto a Sean Penn) e Juliet Rylance (attrice principale con Ethan Hawke del fortunato thriller Sinister). Secondo Indiewire, “The Knick è una lectio magistralis sulla fiction storica […], un’opera coinvolgente che ridefinisce le potenzialità estetiche del dramma storico”.
Il Direttore Artistico Marco Müller ha commentato: “Quante volte è successo che la migrazione di forme e contenuti dal cinema (e dalle altre piattaforme) facesse un giro completo? Poche volte, e sempre in tempi molto recenti (cfr. lo splendido “Mildred Pierce” realizzato da Todd Haynes per HBO). Nella seconda età dell’oro della televisione, le serie avevano ripreso dal cinema tanto l’approfondimento dei personaggi che alcuni nuovi modi del montaggio e della fotografia. Questo è servito loro per rinnovare i modelli narrativi seriali, proponendo una “serie serializzata”, con linee narrative verticali che si concludevano alla fine del singolo episodio, e linee orizzontali che proseguivano per l’intera stagione (a volte per le serie successive). Assistiamo oggi ad ancora un’altra trasformazione: autori e produttori di cinema sperimentano con le serie televisive. La televisione si rinnova ancora una volta, ri-mediando il cinema nelle miniserie antologiche dirette da un unico regista. I cineasti sono spesso nomi noti che, invece di firmare il solo pilot (e il concetto della serie) hanno finalmente la possibilità di raccontare in un tempo sufficientemente lungo – ma non tanto da far perdere di intensità la narrazione. È questa la nuova maniera audiovisiva di riproporre un romanzo. Se i film al cinema continuano a essere novelle, oppure fumetti a puntate, la televisione di qualità può permettersi di essere oggi istigatore e produttore di cinenarratività fuori formato, che possono a volte essere lunghe e pregnanti come un romanzo. Non ci può essere alcun dubbio, dunque, che il grande cineromanzo contemporaneo venga dalla televisione. E che il cineromanzo contemporaneo più importante dell’anno si chiami “The Knick”, diretto da Steven Soderbergh per Cinemax di HBO”.
