Come spin-off di The Mandalorian, The Book of Boba Fett continua la nobile tradizione dello Space Western, combinando elementi tematici e archetipici sia del genere fantascientifico che di quello western per offrire un metodo di narrazione innovativo. Con i suoi drammatici scontri nelle strade di Mos Espa, una sequenza di rapine al treno al cardiopalma attraverso il Mare delle Dune, e un’attenzione unica al tribalismo con i Razziatori Tusken, la serie non prende solo in prestito aspetti dei film western – rende loro omaggio con riferimenti diretti.
Mentre The Mandalorian ha ambientato alcuni episodi sul pianeta di sabbia Tatooine, questa serie ha come location quasi esclusiva il mondo dell’Orlo Esterno, sfondo perfetto per incorporare scene specificamente riprese da Il buono, il brutto e il cattivo, Balla coi lupi e Mezzogiorno e mezzo di fuoco; ogni film western a cui si fa riferimento in The Book of Boba Fett lo rende un naturale successore di The Mandalorian, nonché iconico nel suo stesso genere.
Balla coi lupi (1990)
Sicuramente considerato
come uno dei migliori episodi della serie, l’episodio 2 si
concentra su una tribù di predoni Tusken che
salvano la vita di Boba Fett e il leggendario
cacciatore di taglie ripaga la loro gentilezza. Lottando per
guarire le ferite dal tempo trascorso nello stomaco del Sarlacc,
Fett apprende comunque i costumi della cultura Tusken e si guadagna
il loro rispetto a malincuore adottando il loro stile di
combattimento e accettando la loro rivendicazione del deserto.
Una delle maggiori influenze per questa storyline viene indubbiamente dal film western Balla coi lupi, con Kevin Costner nel ruolo di un veterano della guerra civile che, come Fett, desidera lasciarsi la sua vecchia vita alle spalle e finisce per essere accolto in una tribù Lakota. Il tempo trascorso da Fett tra il popolo della sabbia lo aiuta ad apprezzare il valore della famiglia, della lealtà e della comunità rispetto all’isolamento, all’inganno e alla violenza inutile.
Gli Spietati (1992)

Clint Eastwood evoca una scena simile nel film Gli Spietati, dove il suo fuorilegge trasformato in antieroe William Munny entra in un saloon e spara prima al suo proprietario disarmato, poi a una serie di altri criminali che entrano nella mischia. Come Boba Fett, Munny rimane freddo e spietato durante l’assalto, trascinato nella violenza che aveva giurato di essersi lasciato alle spalle e, ugualmente a Fett, si ferma brevemente per versarsi qualcosa si forte da bere prima di giustiziare un ultimo avversario.
The Great Train Robbery (1903, 1979)

Le rapine ai treni sono un tropo di molti film western, ma nessuna rapina ai treni è così famosa come quella di The Great Train Robbery, il primo western realizzato nel 1903 che si concentra su una banda di fuorilegge che rapina un treno e cerca di fuggire attraverso le montagne prima di essere catturato dalla gente del posto. Un remake (con Sean Connery e ambientato nell’Inghilterra vittoriana) è uscito nel 1979, e presenta un combattimento altrettanto esilarante come quello visto in The Book of Boba Fett in cima ai vagoni ferroviari.
Il buono, il brutto e il cattivo (1966)

Proprio come l’uomo senza nome di Clint Eastwood ne Il buono, il brutto e il cattivo, il maresciallo Cobb Vanth si è affermato come una canaglia opportunista ma anche dalla forte bussola morale; una volta si è servito dell’armatura di Boba Fett, ma solo per fare del bene ai cittadini di Freetown. Come L’uomo senza nome che affronta il cattivo Angel Eyes di Lee Van Cleef, anche se lui stesso non è del tutto un uomo degno di fiducia, Marshal Vanth deve ostacolare Cad Bane perché è la cosa giusta da fare.
C’era una volta il West (1968)

Il Frank di Henry Fonda, un assassino similmente vestito di nero ed emissario di un avido barone delle ferrovie, fece scalpore nel 1968 quando C’era una volta il West seguì il suo regno di terrore nella piccola città di Flagstone: come Cad Bane, era un’amalgama di fascino e malizia, capace di incredibili imprese di brutalità. La presenza di Bane ricorda ai fan quale sia la posta in gioco, e il suo confronto con – e il successivo abbattimento – dello sceriffo indica che nessun personaggio è al sicuro dalla sua prontezza di riflessi.
I magnifici sette (1960)

Ne I magnifici sette (un classico western rivisitato nel 2016), sette leggendari pistoleri vengono arruolati da una piccola città per impedire le continue incursioni del ben più ampio gruppo di Calvera e dei suoi banditos. Proprio come Fett e la sua banda, i letali pistoleri devono combattere al fianco della città per garantire la libertà dei suoi cittadini; Dopo la vittoria, i sopravvissuti godono del plauso del villaggio, ma a un grande costo. Quando Fett cammina per le strade di Mos Espa dopo la sua vittoria, è abbracciato dalla gente come un leader che non li abbandonerà anche se in inferiorità numerica e con meno armi.
Mezzogiorno e mezzo di fuoco (1952)

La loro resa dei conti culminante, in cui ogni cacciatore di taglie si confronta con l’altro lungo la strada principale di Mos Espa, ricorda il duello finale tra il maresciallo Will Kane e il fuorilegge Frank Miller, due nemici che passano l’intero Mezzogiorno e mezzo di fuoco per concludere con un epico combattimento finale. Nessuno degli abitanti della città rischierà la propria incolumità per aiutare lo sceriffo nel momento del bisogno, e come Fett, si assume il pericolo al posto loro; Kane e Fett sono entrambi più vecchi e scossi dal sospetto che potrebbero non essere più veloci come una volta, ma hanno bisogno di dimostrare alle loro rispettive città che possono proteggerle contro paradigmi del male come Miller e Bane. Per Fett è importante battere Bane per lasciarsi veramente alle spalle la sua precedente vita da cacciatore di taglie, portare la pace nel suo passato e diventare un eroe per la gente.
