Quando è uscito nelle sale, nel febbraio del 2018, Black Panther si è rivelato molto più di un semplice evento cinematografico dedicato ai supereroi Marvel. Ha cambiato il modo in cui il mondo considera i blockbuster, dimostrando che anche quei film possono cambiare le regole del gioco in termini di rilevanza culturale, narrazione dei personaggi (dei supereroi, in questo caso specifico) e, soprattutto, di rappresentazione per il pubblico. In definitiva, Black Panther è stato molto più di una semplice storia di supereroi (nonostante fosse, comunque, anche una fantastica storia di supereroi!). Screen Rant ha raccolto 10 motivi per cui il film di Ryan Coogler è riuscito ad avere un tale impatto in tutto il mondo.
5Ha impostato, attraverso Killmonger, gli standard relativi ai villain

È grazie a Killmonger che le discussioni sulla disparità culturale sono state portate all’attenzione. Raramente un cattivo nell’Universo Cinematografico Marvel ha avuto sfumature tali da stabilire uno standad per gli antagonisti a venire. A differenza di molti altri che hanno motivazioni alquanto ridicole e/o formali, la rabbia di Killmonger per il trattamento della sua razza, l’appropriazione della sua cultura e la storia dei neri americani è tempestiva e porta la concezione di cattivo ad un nuovo livello.
Con la sua presenza carismatica e prepotente, Michael B. Jordan è eccellente nei panni del subdolo Killmonger. Il suo fascino come cattivo deriva in gran parte dalle sue opinioni sulle risorse di Wakanda e sulla filosofia giustificabile di assistere le minoranze. È uno dei migliori supercriminali dell’ultimo decennio.