Prima dell’arrivo di Disney+, numerose sono state le edizioni speciali o addirittura le riedizioni dei Classici Disney destinatie all’home video, tant’è che in passato venne addirittura coniato un termine apposito per descrivere il fenomeno, “Disney Vault”. Se da un punto di vista di marketing la strategia può essersi rivelata vincente, da un punto di vista meramente fruitivo, lo spettatore è spesso incappato in edizioni DVD o Blu-ray che – quasi sicuramente – non rispecchiavano l’originale versione destinata alle sale.
È da un po’ di tempo che la Disney ha cambiato leggermente la sua politica in materia di riedizioni destinate al mercato home video. Di seguito, attraverso 10 punti, abbiamo provato ad analizzare questo bizzarro fenomeno:
6I testi delle canzoni

Questo aspetto potrebbe essere già noto ai fan di lunga data della Disney, ma per tutti i neofiti, sappiate che in passato la Disney ha modificato alcuni testi di alcune canzoni delle più celebri colonne sonore perché ritenuti offensivi. In particolare, è successo ben due volte: dalla canzone d’apertura di Aladdin, “Arabian Nights”, è stato tagliato un verso perché considerato troppo offensivo nei confronti del mondo arabo. Anche una delle canzoni di Pocahontas, “Savages”, ha ricevuto un trattamento simile a causa delle implicazioni razziste.