Dall’uscita del suo primo lungometraggio e dalla fondazione dello Studio Ghibli, il regista Hayao Miyazaki si è imposto come la mente creativa dietro una serie di classici dell’animazione giapponese. Tra questi, oltre La Città Incantata, non si può non citare Il mio vicino Totoro, uno dei capisaldi della filmografia di Miyazaki, nonché uno dei film d’animazione incentrati sull’infanzia e sulla nostalgia di quegli anni più belli che siano mai stati realizzati.
Ecco di seguito quello che forse non sai su Il mio vicino Totoro:
La storia è in parte autobiografica
Il film è parzialmente autobiografico. Quando Hayao Miyazaki e i suoi fratelli erano piccoli, sua madre ha sofferto di tubercolosi spinale per nove anni e ha trascorso un lungo periodo della sua vita ricoverata in ospedale. È implicito – anche se nel film non viene mai specificato – che anche la madre di Satsuki e Mei soffra di tubercolosi. Una volta Miyazaki ha rivelato che sarebbe stato troppo doloroso per lui se i protagonisti fossero stati due bambini anziché due bambine.
Totoro è l’equivalente giapponese di Troll
Il personaggio del titolo prende il nome dalla parola giapponese Torōru (equivalente giapponese dell’inglese Troll), parola pronunciata in maniera scorretta dal personaggio di Mei, colei che nel film vede per la prima volta le misteriose creature della foresta. Nella versione originale in lingua giapponese, quando Satsuki trova Mei addormentato nel bosco dietro la loro casa, la più piccola rivela alla sorella maggiore di aver visto un “Totoro” (sbagliando quindi la pronuncia di “Torōru”). Più avanti nel film, quando Satsuki scopre di più a proposito delle misteriose creature, chiede a Mei se queste non siano simili ai “Troll” presenti nel loro libro di favole (libro che non viene effettivamente mai mostrato, se non durante i titoli di coda).
All’inizio, Satsuki e Mei erano un unico personaggio
Inizialmente, Hayao Miyazaki aveva pensato a Satsuki e Mei come ad un unico personaggio. Nella seconda metà del film, però, Miyazaki voleva inserire maggiore suspense, e credeva che ciò che aveva in mente non avrebbe mai funzionato da un punto di vista narrativo con un solo personaggio; così decise di “splittarlo” e dare vita a due personaggi distinti. La ragazzina originale aveva 7 anni e possedeva caratteristiche sia di Satsuki che di Mei.
La “doppia programmazione” con Una tomba per le lucciole
Quando venne rilasciato per la prima volta in Giappone, Il mio vicino Totoro fu vittima di un fenomeno noto come “doppia programmazione”, secondo cui i gestori cinematografici proiettavano due film al prezzo di uno. All’epoca, Il mio vicino Totoro arrivò al cinema associato alle copie di Una tomba per le lucciole: si credeva, infatti, che una storia come quella di Satsuki e Mei non potesse fare leva sullo spettatore. Se il film fosse stato rilasciato nelle sale da solo, avrebbe rappresentato un alto rischio e portato a gravi perdite dal punto di vista economico. In effetti, all’inizio il film non ebbe grandissimo successo: le cose cambiarono quando l’immagine iconografica del personaggio di Totoro iniziò ad entrare nella cultura di massa grazie alla vendita di bambole e peluche ispirati allo stesso.
L’influenza di Totoro nell’industria dell’animazione
A livello mondiale, l’industria dell’animazione risente sicuramente, anche a distanza di decenni, degli effetti de Il mio vicino Totoro e di altri film dello Studio Ghibli. Ad esempio, Peter Docter, animatore e regista al servizio della Pixar, ha parlato spesso dell’influenza di Hayao Miyazaki e delle sue opere per film come Toy Story e Up. Un giocattolo praticamente simile al Totoro di Miyazaki appare addirittura in Toy Story 3 – La grande fuga.
La storia è ambientata in una vera città del Giappone
Sapevate che la storia de Il mio vicino Totoro è ambientata in una vera città del Giappone? Si tratta della città di Tokorozawa, per l’esattezza, che si trova nella prefettura di Saitama. Secondo quanto riferito, il regista Hayao Miyazaki viveva a Tokorozawa, una grande comunità di aree agricole. Sebbene ci siano delle terre non ancora sviluppate nella regione, ci sono persone che lavorano per preservare le restanti aree naturali. Negli anni, Totoro è diventato il personaggio simbolo di tale movimento.
L’ispirazione per il design di Totoro
Nel film, Totoro è conosciuto come uno spirito della foresta. Alcuni hanno notato che la sua forma insolita deriva da diverse influenze. Il design del personaggio di Totoro sembra ispirato a vari animali, tra cui gatti e i cani procioni giapponesi chiamati Tanuki. Le scene in volo e il momento in cui Satsuki e Mei suonano l’ocarina di notte suggeriscono che Totoro sia stato ispirato anche dai gufi.
Le Easter Egg di Totoro
Nell’industria dell’animazione, Totoro ha raggiunto lo status di vera e propria icona. Alcuni animatori e registi sono così affezionati al personaggio da averlo usato in molti film e serie animate, come il già citato Toy Story 3, ma anche Spongebob, Le Superchicche, Samurai Jack e Bob’s Burgers. Inoltre, in diversi altri film dello stesso Studio Ghibli ci sono molti riferimenti a Totoro e al film, come Pom Poko, Kiki – Consegne a domicilio e I sospiri del mio cuore.