Diverse teorie su Joker suggeriscono che tutto il film sia nato dall’immaginazione di Arthur Fleck, il protagonista interpretato da Joaquin Phoenix, anche se gli eventi hanno confermato che solo parte delle azioni è frutto di allucinazioni.
Ma allora quali sono gli indizi disseminati lungo la storia che provano il contrario?
3Il rapporto con Sophie

A rivelare quanto Arthur sia disturbato e come la sua vita sia affetta da allucinazioni è anche il personaggio di Sophie Dumond (Zazie Beetz), una madre single che vive nello stesso edificio del protagonista. All’inizio del film Sophie ride a una delle battute di Arthur mentre i due sono insieme in un ascensore, poi lo vedrà esibirsi nello spettacolo di stand-up comedy al Pogo’s, fino ad assisterlo durante il ricovero della madre in ospedale.
La verità viene a galla quando Arthur, prima dell’epilogo, si trova nell’appartamento di Sophie e la donna esce dalla sua camera da letto per dirgli che si trova nell’appartamento sbagliato. Dunque è chiaro che il clown aveva solo immaginato di avere una ragazza e di averla frequentata.
I fatti parlano chiaro: Arthur non ha più cercato Sophie dopo i suoi primi omicidi, lei non è mai andata a vedere i suoi spettacoli di stand up comedy e non era con lui in ospedale dopo la morte della madre. Ma la vera domanda è: cosa è successo a Sophie? Forse è viva da qualche parte, se è mai esistita?