Il vento che accarezza
l’erba è un film del 2006 diretto a
Ken Loack e con protagonisti Cillian
Murphy, Pádraic Delaney e Liam
Cunningham.
Irlanda, 1920. Laureatosi
in medicina da poco, Damien O’Donovan (Cillian
Murphy) ha già in tasca il biglietto di solo andata per
Londra, dove lo aspetta un ottimo impiego come medico. Pochi giorni
prima della partenza però, la morte di un caro amico, barbaramente
ucciso dai soldati governativi inglesi e il linciaggio di poveri ed
inermi macchinisti alla stazione del treno, lo convincono a non
partire, che quello non è il momento di lasciare l’Irlanda. Damian
si unirà alla colonna dell’esercito repubblicano capeggiata dal
fratello Teddy (Podraic Delaney), e combatterà
senza esitazioni per l’indipensenza del suo paese. Dopo mesi di
guerriglia, violenze e inauditi soprusi si giungerà al fatidico
trattato di pace del 1921. L’Irlanda otterrà un’indipendenza
formale che non soddisferà l’ala più radicale dell’Ira così
inizierà una terribile guerra civile ancora più drammatica di
quella contro gli inglesi. Compagni e fratelli di lotta si
troveranno all’improvviso l’uno contro l’altro e così sarà anche
per Damian a Teddy.
Vincitore della Palma d’oro al 59° Festival di Cannes, Il vento che accarezza l’erba è un film del 2006 diretto mirabilmente da Ken Loach. Il titolo particolare scelto dal regista prende spunto dal verso di una poesia del XIX secolo di Robert Dwyer Joyce, un’immagine che ricorre sovente nel corso del film, soprattutto quando i giovani partigiani irlandesi aspettano distesi e nascosti nella brughiera, pronti ad un nuovo agguato. L’Irlanda, con le sue immense distese verdeggianti, la sua campagna selvaggia ma gentile al tempo stesso, è il meraviglioso contesto in cui prende corpo la storia, in cui si dipanano le vicende dei nostri protagonisti. La guerra d’indipendenza prima e quella civile poi, dopo l’insoddisfacente trattato del 1921, ci vengono raccontate con intensità e crudezza ma anche con sentimento e delicatezza. Loach inquadra il grande avvenimento storico non tanto attraverso gli occhi e le mosse dei grandi protagonisti come Micheal Collins, ma preferisce seguire le vicende di una piccola colonna di giovani volontari in cui si inserisce la drammatica epopea dei fratelli O’Donovan. Ideali e patria, principi grandi e non barattabili che portano il giovane Damian a calpestare e violentare la propria natura mite e gentile; il suo tramutarsi da giovane medico in soldato spietato è forse uno degli aspetti più affascinanti del film.
Il vento che accarezza l’erba recensione del film di Ken Loach
Doveroso sottolineare come Damian sia interpretato da un ottimo Cillian Murphy (Batman Begins, Il cavaliere oscuro, Ritorno a Cold Mountain, Red Eye). Loach, senza troppe velature, si schiera al fianco degli indipendentisti socialisti, i quali oltre ad un’Irlanda veramente libera e indipendente, ambiscono ad una società nuova, più giusta e dove tutti possano avere pari opportunità. Una corrente radicale straordinariamnete espressa nella figura e nelle parole di Dan, grande amico e ispiratore di Damian ed interpretato magistralmente da un coinvolgente Liam Cunningham.
Il vento che accarezza
l’erba è un film che alterna sequenze dal
forte impatto emotivo, senza risparmiare una necessaria dose di
crudo realismo, ad altre dove “la questione irlandese” viene
discussa e dibattuta con dialoghi estremamente illuminanti. Il
grande merito del regista inglese è quello di disegnare un quadro
nitido e completo del complesso passaggio storico trattato e solo
per questo merita un’attenta visione che, ovviamente, consigliamo.
Il vento che accarezza l’erba è un film che non
parla solo di storia e politica ma che inserisce nella solida base
narrativa anche una tormentata storia d’amore, quella tra Damian e
la giovane Sineàd. Interpretata molto intensamente dalla brava Orla
Fitzgerald, Sineàd è una volontaria dell’esercito repubblicano la
quale proverà sulla sua pelle tutto il dramma della guerra, una
guerra che coinvolse in modo terribile anche e soprattutto la
popolazone civile.
Ottima regia, ottimi interpreti ed una sceneggiatura senza sbavature confezionano un film importante, forse in parte fazioso ma comunque profondo e onesto nel raccontare e trasmettere il dramma di uomini chiamati a opprimere la propria indole, la propria natura ed i propri affetti più cari per qualcosa di più grande, per qualcosa che per loro non aveva prezzo.