Gattaca: recensione del film di Andrew Niccol

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In Gattaca Vincent vuole diventare un astronauta, ma nella società in cui vive è un non valido. Essendo stato concepito naturalmente, già dalla nascita si conoscono i suoi difetti genetici. Invece, i validi creati in provetta, sono geneticamente perfetti e possono aspirare a ruoli importanti nella società. Per realizzare il suo sogno, Vincent assume l’identità di Jerome, un valido paraplegico a causa di un incidente.

 

Gattaca tra fantascienza e eugenetica

Nell’universo di Andrew Niccol l’eugenetica ha vinto. Ciò che rimane nella testa dello spettatore è l’idea che la selezione degli individui attraverso la modifica del DNA, non appartiene al passato, ma diventa una possibilità vicina nel tempo. Osserva l’opera d’Iddio, chi può raddrizzare ciò che egli ha fatto storto? (Ecclesiaste 7:13) è una delle citazioni che apre il film e la risposta ci viene data poco dopo. La scienza, nella sua corsa per misurarsi con la religione, ha preteso di raggiungere persino Dio, ecco perché esistono i nati per fede, anche detti non validi, come Vincent, e i validi, gli uomini fabbricati, come Jerome. Me se la perenne opposizione tra scienza e religione è soltanto una delle possibili interpretazioni, il tema principale è il confronto dell’uomo con la scienza. Quanto, quest’ultima, può determinare il destino umano? E fino a dove può spingersi?

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Risponderemmo che è impossibile confrontarsi con  il rigore scientifico, ma poi vediamo Vincent che, con tanta dedizione, elimina pelle, unghie e capelli, fa scorta di urine, sangue, per non lasciare tracce nel mondo dei validi.

Perfezione genetica contro imperfezione umana. Parole destinate a invertirsi, grazie all’abilità di Ethan Hawke nel recitare due persone insieme, alternando la freddezza e la sicurezza degli uomini perfetti, ai sentimenti che lo avvicinano alla natura umana. Uno dei personaggi più riusciti è quello di Jude Law. Anche “non più valido” vivrà la discriminazione e solo di fronte alla determinazione dell’amico si renderà conto che “non esiste un gene per lo spirito umano”, come recita uno degli slogan che presentano il film. Una riflessione a cui giunge anche Uma Thurman, a proprio agio nei panni di Irene Cassini, la donna che si innamora del protagonista. Non sarebbe corretto relegare questo film nel genere della fantascienza. Lo stesso regista e sceneggiatore Andrew Niccol circonda i personaggi di tecnologia avanzata, ma richiama atmosfere steampunk, inserendo alcuni oggetti tipici degli anni sessanta. Il film è povero di effetti speciali, ma l’intento di Niccol è indurre riflessioni partendo dalla semplicità. Non ci sono misteri insondabili, gli elementi della storia sono tutti lì, sta allo spettatore ricavare a ogni visione una diversa interpretazione. E noi speriamo che ci regali altre visioni come ha fatto con S1m0ne (2002), e come in In Time,  il grande successo del 2011.

Sommario

Il film è povero di effetti speciali, ma l’intento di Niccol è indurre riflessioni partendo dalla semplicità. Non ci sono misteri insondabili, gli elementi della storia sono tutti lì, sta allo spettatore ricavare a ogni visione una diversa interpretazione.

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Il film è povero di effetti speciali, ma l’intento di Niccol è indurre riflessioni partendo dalla semplicità. Non ci sono misteri insondabili, gli elementi della storia sono tutti lì, sta allo spettatore ricavare a ogni visione una diversa interpretazione.Gattaca: recensione del film di Andrew Niccol