Water Horse – la leggenda degli abissi è un film fantasy del 2007 diretto da Jay Russel e con protagonisti Alex Etel, Emily Watson, Ben Chaplin, David Morrissey, Craig Hall e Brian Cox.
La trama di Water Horse – la leggenda degli abissi
Trama: Nella
Scozia dei giorni nostri, una coppia di turisti americani incontra
casualmente in un bar un anziano, che racconta loro la sua
personale versione delle origini del famoso ‘Mostro di Loch
Ness’: si torna indietro nel tempo, agli anni ’40: Angus è un
giovane ragazzo la cui vita si svolge in una grande casa sul lago
di Loch Ness, assieme alla madre (governante della villa) la
sorella, il resto della servitù, cui presto si aggiungerà il
‘factotum’ Lewis; Angus vive nella speranza di veder tornare a casa
il padre, disperso in guerra; nel corso di una delle tante
escursioni nei dintorni del lago, il protagonista trova un enorme
uovo, dal quale esce una misteriosa creatura, da lui battezzata
Crusoe; Angus comincia a prendersene cura, mettendo a parte del suo
segreto solo la sorella e lo stesso Lewis, che gli rivelerà che la
creatura è un ‘Water Horse’, un ‘cavallo di mare’, creatura
leggendaria la cui esistenza non è mai stata certa. L’animale
cresce rapidamente ed Angus lo libera nel lago, trovandosi però
costretto a difenderlo quando la villa e lo stesso specchio d’acqua
diventano una base operativa della Royal AirForce, e un luogo di
test per dispositivi da usare contro i sottomarini tedeschi…
La recensione di Water Horse – la leggenda degli abissi
Analisi: Water Horse – la leggenda degli abissi – Classico ‘fantasy per famiglie’ (non a caso uscito in occasione delle festività natalizie, nel 2007) che declina in territori molto vicini alla favola una storia già vista. Punto di partenza, il romanzo omonimo di Dick King-Smith, adattato per il grande schermo dallo sceneggiatore Robert Nelson Jacobs (già candidato all’Oscar per Chocolate), per la regia di Jay Russell, specializzato in ‘film per famiglie’ (Il mio cane Skip, Tuck Everlasting) qui alla prima prova ad elevato budget. Il risultato è un riuscito ‘film di genere’, che ha goduto di un buon successo di pubblico (costato 40 milioni di dollari, ne ha raccolti poco più di un centinaio nelle sale) e di critica. Certo, la storia si svolge secondo moduli prevedibili e caratterizzazioni canoniche: un padre assente, una madre distratta, troppo impegnata a ‘portare avanti la baracca’ per accorgersi del nuovo ‘animale domestico’ del figlio, i militare nella parte dei cattivi… E.T. è dietro l’angolo, con sketch e ‘trovate’ che in alcuni casi lo riportano direttamente alla memoria.
Girato in gran
parte in Nuova Zelanda (ma senza rinunciare ad effettuare parte
delle riprese nell’ambientazione scozzese), Water Horse –
la leggenda degli abissi si lascia guardare, a patto
naturalmente di farsi coinvolgere dall’atmosfera favolistica e di
non avere troppe pretese: una sceneggiatura adatta all’occasione ma
nulla di più e capacità registiche forse non proprio all’altezza
del compito trovano un buon sostegno nelle discrete interpretazioni
di un cast ben assemblato a cominciare dal giovane protagonista
Alex Etel (visto precedentemente in Millions di Danny Boyle),
passando per Emily Watson nel ruolo della madre, fino ai principali
comprimari: David Morrissey, Ben Chaplin, Brian
Cox e Craig Hall. La colonna sonora è
curata da James Newton Howard (i film della saga di Hunger
Games ed After Heart i suoi lavori più recenti) e vede il
contributo di Sinead O’Connor col brano
“Back where you belong”.
Nonostante il buon riscontro, Water Horse – la leggenda degli abissi non sembra aver portato grande fortuna né al regista Jay Russell, né al protagonista Alex Etel: per entrambi Water Horse rappresenta infatti l’ultimo lavoro degno di nota di carriere poi proseguite senza esiti altrettanto brillanti